Faida per la droga nel capoluogo, chiuse le indagini per 18. NOMI E FOTO
CASERTA. Un’inchiesta lampo che presto potrebbe condurre al processo. La Dda di Napoli ha chiuso le indagini per le 18 persone coinvole nel blitz contro il gruppo che ruotava attorno alla famiglia Della Ventura. Il pubblico ministero Antimafia Luigi Landolfi si prepara ora alla richiesta di rinvio a giudizio, primo atto in vista del probabile processo.
L’inchiesta ha portato un mese fa a sette arresti tutti poi annullati dal tribunale del Riesame, che ha liberato gli indagati colpiti da misura, ad eccezione ovviamente di coloro, come Concetta Buonocore che sono reclusi per altro.
L’attività investigativa, condotta attraverso attività tecniche e servizi di osservazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata nell’aprile 2017, che ha consentito di accertare che:
– BUONOCORE Concetta, nonostante il suo stato detentivo, era costantemente messa a conoscenza della situazione esterna da congiunti e collaboratori, e manteneva pertanto un costante controllo delle attività illecite del gruppo criminale, organizzando addirittura “regolamenti” di conti nei confronti di soggetti che avevano mancato di rispetto al genero Michele;
– MARAVITA Michele, per conto della suocera, aveva assunto la direzione degli affari di famiglia gestendo le attività commerciali (una sala scommesse a Casagiove, un parcheggio e un negozio di animali a Maddaloni), dirigendo le attività illecite (stupefacenti, usura, estorsioni e riciclaggio) e provvedendo al sostentamento dei propri collaboratori e dei detenuti. Di fatto il punto di riferimento per gli altri appartenenti e affiliati al clan su Caserta, Maddaloni e comuni limitrofi;
– VERGONE Agostino era il braccio destro di MARAVITA Michele e si occupava principalmente della conduzione delle piazze di spaccio fornendo (e talvolta imponendo) le sostanze stupefacenti ai vari pusher;
– D’ANGELO Consiglia, ritenuta la faccendiera di MARAVITA, poneva in essere tutte le condotte necessarie per preservare l’operatività del gruppo criminale, come ad esempio il reperimento di telefoni cellulari e di schede telefoniche intestate a soggetti fittizi e l’organizzazione degli accompagnamenti in carcere per le visite alla BUONOCORE e ai DELLA VENTURA.
Le piazze di spaccio di MARAVITA erano materialmente gestite da VERGONE, che si avvaleva dei pusher COPPOLA Ferruccio, GIGLIO Umberto e CINOTTI Paolo. Lo stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) arrivava da diverse zone del napoletano con OREFICE Giuseppe che si occupava dell’intermediazione, in particolar modo per l’hashish.
Un giro d’affari di svariate migliaia di euro settimanali che consentiva a MARAVITA di mantenere un tenore di vita molto elevato, caratterizzato da numerosi eccessi come viaggi all’estero in residenze di lusso, gite in barca e puntate ai casinò. La deviazione della processione religiosa della SS. Vergine Delle Grazie fin sotto la casa di famiglia, nel luglio 2017, è stata la dimostrazione dell’influenza e della forza del clan nella frazione Santa Barbara di Caserta.
Nel maggio 2017 ci sono anche stati dei momenti di tensione poiché CINOTTI aveva intenzione di rendersi autonomo dal gruppo di MARAVITA. Quest’ultimo, la sera del 23 maggio, aveva organizzato un agguato e lo aveva aggredito insieme ad altri soggetti, tra i quali VERGONE Agostino, che nell’occasione aveva anche esploso un colpo d’arma da fuoco fortunatamente senza conseguenze.
L’ELENCO DEGLI INDAGATI
Buonocore Concetta 1962 Caserta
D’Angelo Consiglia 1974 Caserta
Maravita Michele 1987 Caserta
Vergone Agostino 1989 Caserta
Cinotti Paolo 1985 Caserta
Coppola Ferruccio 1988 Caserta
Giglio Umberto 1984 Caserta
Orefice Giuseppe 1977 Capodrise
Carbone Vincenzo 1973 Caserta
Carponi Maxmiliano 1982 Caserta
Cioffi Pietro 1966 Caserta
D’Itri Alfonso 1970 Caserta
Della Ventura Maddalena 1987 Valle di Maddaloni
Maio Pasquale 1996 San Marco Evangelista
Scalino Virginia 1983 Caserta
Tunisino Felice 1977 Caserta
Vergone Antonio 1990 Caserta
Vergone Clemente 1970 Caserta