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Colpo sventato alle Poste, 5 in cella. Cambia accusa per 2. NOMI E FOTO

 

 

Colpo sventato alle Poste, 5 in cella. Cambia accusa per 2. NOMI E FOTO

 

SAN MARCELLINO/SANT’ANTIMO. Restano tutti in cella, ma per due cade l’accusa più grave. E’ questo il sunto della posizione sulla banda fermata venti giorni fa prima del raid alle Poste a San Marcellino. Banda che di fatto non potrebbe definirsi più tale ora, ma andiamo con ordine.

Il Riesame non ha sostanzialmente modificato nulla rispetto alle esigenze cautelari andando però a incidere sul compendio accusatorio. E’ stata infatti confermata la misura del carcere per cinque dei sei indagati fermati il 23 giugno in un blitz congiunto di carabinieri della Compagnia di Caserta e squadra mobile del capoluogo di Terra di Lavoro:  Franco PONTONE (cl. 1963, Sant’Antimo), Francesco DI SPIRITO (1964, Sant’Antimo), Costantino PIETROLUONGO (1964, Sant’Antimo), Pasquale PIETROLUONGO (1983, Sant’Antimo) e Carmine RUGGIERO (1983, Giugliano). Solo Fabio PUCA (1979, Mugnano) resta ai domiciliari dopo essere stato scarcerato dal gip per motivi di salute nell’immediatezza dei fatti.

 

E’ mutata però la posizione di alcuni indagati. In particolare il tribunale ha parzialmente accolto l’istanza presentata dal legale di fiducia di Costantino Pietroluongo e Francesco Di Spirito, l’avvocato Mario Angelino, riuscendo ad ottenere la revoca dell’ordinanza in riferimento al capo d’accusa di associazione per delinquere. Resta invece in essere l’esigenza cautelare per la tentata rapina ai danni dell’Ufficio Postale di San Marcellino, sito al Corso Italia 167, delitto quest’ultimo non consumato a causa del provvedimento pre-cautelare emesso.

 

L’accesso all’ufficio postale sarebbe avvenuto alle 8,30 del 24 giugno, giorno di arrivo delle pensioni di luglio. Quando sono stati fermati il giorno prima i componenti della banda stavano portando la pistola nel loro covo già individuato da carabinieri e polizia. Il loro bottino sarebbe stato proprio quello con gli anziani privati delle spettanze e i dipendenti delle Poste rinchiusi senza i cellulari. A far saltare il loro piano ci hanno pensato le forze dell’ordine. Nei loro confronti venne eseguito un decreto di fermo poi confermato dal gip e in queste ore dallo stesso Riesame.

 

Da sinistra Pontone e i Pietroluongo