Marcianise. Marcianise piange l’amico dei cavalli: è morto Pietro Musone, patron del maneggio di Santa Veneranda.
Il ricordo dell’ex sindaco
L’ex primo cittadino Antonello Velardi ha ricordato Pietro con un lungo messaggio: “Se ne è andato stamattina Pietro Musone, ideatore e anima di “Cavalli a Sud-Ovest”, il club maneggio che è diventato negli anni un riferimento per tutti gli appassionati di ippica a Marcianise. Aveva 65 anni, era da tempo malato: ha combattuto fino all’ultimo con la stessa forza degli animali che erano la sua vita.
Pietro era l’amico dei cavalli; il suo maneggio è a Santa Veneranda e lui era in qualche modo il custode di quel luogo straordinario tanto caro non solo ai marcianisani. 15 anni fa aveva deciso di organizzarvi la struttura, cresciuta con il passare del tempo, e da quel luogo non è più partito. E’ andato a trovare i suoi cavalli fino quasi all’ultimo giorno, ogni mattina, prima che il sole si accanisse e l’aria diventasse pesante: non respirava bene, non riusciva a stare lì più tempo e questo era una grande afflizione per lui.
Quel maneggio era, è un luogo dell’anima. Un posto dove ritrovarsi, non soltanto dove imparare ad andare a cavallo. Ambientalista della prima ora, difensore, strenuo difensore di Santa Veneranda e di tutte le campagne circostanti, Pietro era stato tra i promotori delle passeggiate ecologiche (la prima nel 2017): un modo per accorciare le distanze tra città e la natura circostante. Un modo per fare gruppo e per farsi aiutare dalla gente nella difesa di un patrimonio inestimabile, calpestato dall’idiozia umana. Se ne è andato – maledetta sorte – per un male che è il prodotto di quell’idiozia. Lui che aveva combattuto senza risparmiarsi per tutelare il creato.
Pietro era un piccolo imprenditore edile. Poi ha lasciato, un po’ per gli anni che avanzavano e un po’ per la crisi del settore. Lo sbocco naturale è stato quel maneggio, gestito ora dal figlio Giuseppe, coadiuvato dall’altro figlio Giuliano e dalla moglie, Irene Bellopede, una maga ai fornelli. Non era una persone semplice, Pietro; non era abituato a mediare, difendeva le sue idee con caparbietà perché credeva molto in quello che faceva. L’organizzazione del maneggio è una dimostrazione di questa sua maniacale precisione, mai scalfita dai compromessi al ribasso. Era burbero, ma solo all’apparenza: chi è amico degli animali non può non essere dolce e lui lo era, ma quasi si vergognava nel darlo a vedere. Si era costruito una corazza, era una forma di difesa.
Con Pietro se ne va certamente un simbolo di Marcianise, di una certa Marcianise che ancora fa i conti con i traumi del passaggio dalla realtà contadina ad una nuova dimensione che non ha chiari i contorni. Se ne va una sentinella preziosa, un uomo di battaglia che ha pagato il prezzo più alto nel difendere il suo mondo. Amava il tempietto di Santa Veneranda come amava i suoi cavalli: avendo capito che il tempo si stava accorciando, aveva espresso come ultimo desiderio che lì fosse celebrata una messa, un segno di devozione a quella santa che aveva vegliato su tutti i contadini che per secoli hanno lavorato nei campi di Marcianise e dei comuni vicini. Gli amici hanno poi esaudito il suo desiderio, la messa è stata celebrata il 27 giugno: lui non potè partecipare, ma quel pomeriggio in chiesa e lì fuori c’era la sua ombra, c’era lui.”
I funerali saranno celebrati domani, venerdì, alle 9, nella nuova chiesa di Puzzaniello.