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La parabola del ras Morzillo: famiglia di lavoratori con un’attività avviata. Le parole del fratello…

Valle Caudina. Davvero singolare la storia del 43enne Pietrantonio Morzillo il ras di Moiano, in quota ai Pagnozzi. E’ lui il protagonista dell’ordinanza eseguita ieri dai carabinieri di Montesarchio, spiccata dalla DDA di Napoli.

Morzillo è presente dal primo all’ultimo dei capi d’imputazione, è quindi il personaggio top: incendi, raid, bombe, armi.

Il suo profilo Instagram è un’esaltazione di Gomorra, Il Capo dei Capi, Suburra e Romanzo Criminale.

Eppure la sua è una famiglia di persone perbene molto stimata in tutto il comprensorio, con un’attività di forno, tarallificio, biscotti e pizze avviatissima, con prodotti esportati fino al Casertano. I due fratelli sono dei grandi lavoratori e hanno dedicato la loro vita all’attività  che vanta più sedi.

Uno dei fratelli, amareggiato, ieri mattina sui social ha scritto parole davvero significative che ci hanno colpito non poco.

 

La missiva

 

” Se ritieni opportuno continuare a fare ciò che fai perché per te è giusto allora abbi le palle di prendere la decisione di lasciare tranquilli quelli che ti circondano. Perché ai voglia di dire:  le persone vanno supportate vanno aiutate vanno stimolate, ma se non inizi tu ad aiutarti come possiamo farlo noi.

Che la vita ti regali un’altra possibilità perché tu non sei fesso ma sei troppo in gamba”.

Morzillo, come gli altri, alcuni giovanissimi, tra questi anche un cuginetto, sono rinchiusi da ieri mattina nel carcere di Secondigliano.