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Una Casa per l’autismo, nell’alto casertano un podere si riconverte a comunità sociale

Di 8 Luglio 2020Senza categoria

BAIA E LATINA (Stefania Mastroianni). Sta per nascere nell’alto casertano, a Baia e Latina, una casa per l’autismo, dove la Fondazione Giovanni Campaniello Onlus ha acquistato un terreno idoneo a soddisfare tutte le richieste del progetto “Una Cascina per la vita”, messa a punto da AGAN Onlus (Associazione Genitori Autistici Napoli).

31.072 mq da adibire a comunità non solo di sostegno ma anche di attivismo per adulti con disturbo dello spettro autistico, soprattutto nell’ottica del “dopo di noi”.

Una Cascina per la vita può essere una risposta tonante al problema delle famiglie, specie con riferimento alla morte dei genitori di persone autistiche. Cosa sarà di loro quando saranno soli? è la domanda più spesso affrontata dai familiari.

Negli ultimi anni c’è stata una crescita di attenzione per questo disturbo complesso e variegato, a lungo non capito appieno. Oggi, l’incremento di studi ha reso l’autismo meno oscuro, più amico, e più facile da gestire. E, insieme ad essi, è cresciuta anche la sensibilità della comunità rispetto al fenomeno. Nella cascina di Baia e Latina, i ragazzi con disturbo dello spettro autistico potranno sperimentare attività, esplorare nuovi spazi e fare comunità, seguiti da professionisti e volontari. Una realtà innovativa, che pensa in modo lungimirante al futuro di queste persone, la cui vita non può e non deve esaurirsi solo nella scuola e nelle famiglie. Un posto immerso nella natura, dove fare gruppo e vivere esperienze formative e di potenziamento.

“Una Cascina per la vita è un’idea che parte dall’esperienza e dalla conoscenza concreta di che cos’è l’autismo – afferma il Vice Presidente della Fondazione Vincenzo Catapano – e segna una svolta importante in Campania. Infatti, è la prima struttura che offre ospitalità e laboratori per i ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico, andando oltre la mentalità dei centri-parcheggio che purtroppo non aiutano a migliorare le condizioni di queste persone”.

La struttura

Orto, laboratori, campetto sportivo e piscina saranno le strutture per intrattenere gli ospiti, insieme al laghetto e alla sala convegni pensata per fare teatro e manifestazioni culturali; simbolico il Muro dell’identità, con la sua funzione di rappresentare il riconoscimento individuale di ognuno.

Lo spazio abitativo è disposto su due rami, per accogliere gli ospiti nelle “cascine”, in via anche permanente, rendendoli dei veri e propri residenti.

Tra gli elementi caratterizzanti l’intervento vi è anche il restauro e recupero funzionale del fabbricato rurale – la masseria – situato all’ingresso dell’area dell’intervento, il tutto finalizzato alle attività relazionali e di ricerca scientifica.Nello specifico sarà la sede del futuro Comitato Scientifico.

“Il podere è suddiviso in 3 aree: quella agricola, che sarà aperta già a settembre e per la quale con gli esperti stiamo predisponendo un piano di lavoro e di obiettivi, volta a favorire un’idea di inclusione sociale – precisa Catapano – , quella ristorativa, che si apre alla possibilità di collaborazione con l’Istituto alberghiero, e si sperimenterà all’interno di una Masseria del 500 i cui lavori sono rallentati causa Covid ma termineranno entro fine anno, e quella residenziale, per ora ancora in fase di costruzione, fatta di cascine per ospitare i ragazzi durante le ore notturne”.

“Ci poniamo al di fuori delle logiche convenzionali delle tradizionali RSA, il nostro obiettivo è creare delle strutture adeguate per il futuro dei ragazzi autistici che, una volta licenziati dalle scuole, non trovano niente altro che l’appoggio delle famiglie, molto spesso in difficoltà, e dopo le famiglie una sola cosa: il nulla” confessa il Vice Presidente Catapano.

Colpisce l’ambizione di un progetto innovativo, in grado di guardare all’autismo con un occhio concreto, vivo, vibrante. “I ragazzi autistici non dovrebbero essere un peso, ma delle persone che, entro le proprie potenzialità, e considerando la varietà dei loro disturbi, vengano stimolate attraverso attività pratiche ad imparare nuove competenze, migliorando le proprie condizioni, in modo da essere partecipi del sociale e da restituire qualcosa agli altri, rendendosi promotori di iniziative sociali”.

Sostenibilità energetica e materiali eco

Il supporto specialistico della società AVVENIA, che ha avuto un ruolo fondamentale nella costituzione della Fondazione, ha permesso di progettare le strutture attraverso le migliori tecnologie di sostenibilità e di efficienza energetica. Il tutto seguendo i criteri del Green Building per l’ottenimento della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).

Alberature esterne 

Per l’esterno sono stati scelti alcuni tipi di alberi per arricchire la struttura, in linea con la filosofia della fondazione e a scopo educativo/terapeutico. Piracanta, ginepro, viburno, sorbo, carrubo sono alcune delle tipologie di alberi scelte.

“Saremo completamente operativi entro fine anno. La nostra intenzione è quella di aprirci al dialogo con le Istituzioni: Comune e scuola in primis, perché solo così potremo portare a compimento un progetto che è tutto in divenire. L’idea è quella di collaborare con esse per ottenere risorse in grado di garantire a tutti la possibilità di accedere alla struttura. Ce lo auguriamo tanto, anche perché la Cascina per la vita rappresenta una speranza di occupazione in un territorio bellissimo ma poco valorizzato” conclude Catapano.