Mondragone. Sono 28 i casi di coronavirus emersi dalla seconda attività di screening, con esecuzione di circa 3mila tamponi, attivata dopo la scoperta del focolaio di Covid-19 nella comunità bulgara residente a Mondragone.
Dal primo screening (circa 750 tamponi) erano risultate positive 43 persone, quasi tutte di nazionalità bulgara e residenti nei cosiddetti Palazzi Cirio. Il nuovo dato è contenuto nell’ordinanza firmata stasera dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con la quale vengono prorogate fino al 7 luglio le misure di contenimento per i cittadini residenti o domiciliati nei cosiddetti Palazzi Cirio.
I 28 casi sono così ripartiti: 2 sono stati rilevati il 27 giugno, 13 il 28 giugno e 13 il 29 giugno.Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Caserta ha evidenziato che 27 dei 28 casi positivi rilevati sono risultati essere dipendenti di un’azienda agricola sita nel comune di Falciano del Massico, confinante con Mondragone. I dipendenti risultati positivi sono domiciliati a Mondragone (18), a Falciano del Massico (4), a Sessa Aurunca (3), a Carinola (1) e a Recale (1).
L’Unità operativa di prevenzione collettiva della Asl ha proposto la chiusura dell’azienda agricola per la sanificazione degli ambienti, con riapertura subordinata al rispetto delle normative vigenti in materia di contenimento del Covid-19, con la riammissione dei dipendenti non sottoposti a quarantena previa presentazione di documentazione attestante la negatività al test sierologico e senza rischio di contagio.
Prorogata zona rossa
“Tenuto conto dell’andamento epidemiologico descritto – scrive il Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Caserta nella nota riportata nell’ordinanza regionale – risulta necessario confermare lo stato di lockdown relativo all’area del condominio dei Palazzi Cirio, dove risiede la maggior parte dei casi positivi di nazionalità bulgara, per un’ulteriore settimana. Si sottolinea inoltre la necessità, al fine di contenere l’espansione del focolaio, del mantenimento della sorveglianza sui soggetti sottoposti ad isolamento con il necessario ausilio delle forze dell’ordine”.
L’Unità di crisi regionale ha condiviso l’esigenza di prorogare le misure disposte con l’ordinanza del 22 giugno per ulteriori 7 giorni “al fine di effettuare ulteriori screening, e precisamente il secondo tampone sia ai soggetti risultati positivi sia a coloro che sono attualmente in isolamento e che sono risultati negativi, dopo il periodo di possibile incubazione della malattia, mantenendo, al contempo, elevata la sorveglianza del territorio interessato dal focolaio”.