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Non vede la figlia da anni e tenta di impiccarsi con le molle delle mutande

AGGIORNAMENTO. La situazione è sembrata meno grave rispetto a quanto fatto sapere dalla FP-CGIL.

Il detenuto ha tentato il folle gesto con le molle degli slip, non con le lenzuola.

A parlare è il garante dei detenuti per la provincia di Caserta, Emanuela Belcuore, grande conoscitrice del carcere di Arienzo, anche perché abita a poche centinaia di metri.

Non c’era la direttrice che era in permesso, ma comunque era presente un suo sostituto con piene funzioni.

Ho avuto modo di parlare con questo ragazzo che ha avuto un momento di sconforto in quanto non vede la figlia minore da qualche anno.

E’ stato tranquillizzato, ho potuto parlare con lui e posso dire che ha già superato questo momento, uscirà dal carcere tra meno di un anno. Posso senza dubbio affermare che questo carcere con 46 detenuti è quasi come una famiglia, tutto procede al meglio”.

 

IL PRIMO LANCIO

Arienzo. Questa mattina si è sfiorata una nuova tragedia al carcere di Arienzo. Un detenuto ha tentato di impiccarsi utilizzando le lenzuola in dotazione e solo il pronto intervento di un ispettore di polizia penitenziaria ha evitato che l’uomo perdesse la vita.

 

“È paradossale e incomprensibile che oggi non fossero presenti nella struttura carceraria né il Direttore, né il Comandante, né il vice-Comandante – dichiara Franco Falzarano, coordinatore provinciale della FP-CGIL per la polizia penitenziaria – Questo evidenzia gravi difetti organizzativi già di per sé inaccettabili, ancor più inaccettabili in un momento dove è stato innalzato il livello di attenzione negli istituti penitenziari.”