MONDRAGONE. In data 23 giugno 2020, il Reparto Territoriale dei Carabinieri di Mondragone, ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, nei confronti di – MILO Ciro, cl.’91, MILO Rosario, cl.’86, MILO Giuseppe, cl.’77, MILO Gaetano, cl.’78, fratelli residenti in Mondragone.
Il provvedimento cautelare è stato applicato agli indagati perchè ritenuti responsabili dei delitti di cui agli artt. 110, 81 cpv c.p., 73 comma 1 D.P.R. 309/90, avendo detenuto e ceduto a terzi sostanza stupefacente del tipo “COCAINA” e “CRACK”. Le indagini, dirette da questa Procura, sono state delegate e svolte dal Reparto Territoriale dei Carabinieri di Mondragone, nel periodo tra il settembre 2017 fino al luglio 2018, nonchè dal successivo dicembre 2018 fino a febbraio 2019.
Attraverso una prolungata e proficua attività d’intercettazione, telefonica ed ambientale, seguita da servizi di osservazione e controllo espletati anche tramite l’ausilio di impianti di videoregistrazione installati innanzi all’abitazione dei fratelli MILO — nonchè nei principali punti ove gli stessi erano soliti incontrare gli acquirenti per le cessioni di sostanza stupefacente – e stato possibile accertare la sistematica attività di spaccio svolta dai quattro fratelli, il tutto decriptando ii linguaggio utilizzato per le negoziazioni con gli acquirenti, accordi intercorsi anche utilizzando un unico apparecchio telefonico “dedicato” alla gestione dell’attività di spaccio, utilizzato in modo promiscuo dagli indagati. E’ stato cosi possibile ricostruire decine di cessioni di sostanza stupefacente effettuate dai fratelli MILO.
Contestualmente all’applicazione delle misure cautelari, e stato anche eseguito il sequestro preventivo del profitto – diretto e per equivalente — tratto dalle cessioni di stupefacente, denaro rinvenuto, nella disponibilità dei fratelli MILO, all’interno della loro abitazione, per una somma individuata pari ad euro 7.000; è stato inoltre disposto ed eseguito il sequestro preventivo di tre autovetture abitualmente utilizzate dagli indagati per recapitare lo stupefacente ai loro stabili clienti, nei luoghi deputati per le consegne.