Napoli. È dal 20 giugno 2001 che viene celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dall’ONU per commemorare l’approvazione, nel 1951, della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati.
Un appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per “sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di oltre 70 milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro paese“.
Il programma per l’evento di quest’anno è realizzato interamente online con convegni sui vari social media in cui protagonisti sono gli stessi rifugiati con le loro storie.
Con la campagna #WithRefugees, l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha deciso di diffondere “un messaggio di solidarietà ed inclusione, ricordando che tutti possiamo fare la differenza per rendere il mondo un posto più sicuro e solidale“.
La Giornata Mondiale del Rifugiato di quest’anno, infatti, cade in un momento storico critico per l’intera umanità segnato dalla pandemia da COVID-19, dal protrarsi dei conflitti in tutto il mondo e da un aumento di persone in fuga.
“La pandemia da COVID-19 e le recenti manifestazioni contro il razzismo hanno
messo in evidenza il bisogno di un mondo più inclusivo ed equo” si legge nel comunicato stampa dell’UNHCR.
Nella notte i monumenti simbolo di cinque Città italiane saranno illuminati di blu per “celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza dei rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni, e per ribadire il ruolo di primo piano che hanno le città nel loro percorso di costruzione di un futuro migliore“, sottolinea in una nota l’agenzia Onu per i rifugiati UNHCR.
Il Maschio Angioino a Napoli, la Fontana monumentale di Piazza Moro a Bari, Porta San Niccolò a Firenze, Palazzo Marino a Milano e Palazzo Re
Enzo a Bologna tingeranno di blu le loro facciate per dare visibilità alle espressioni di solidarietà e inclusione con chi è stato costretto a fuggire.