Le aziende riaprono, ma molti lavoratori restano a casa. Cresce la domanda di lavoro in modalità smart working, si accelerano i processi di trasformazione digitale e di specializzazione del personale. È la fotografia di un’Italia in cui sono presenti oltre 6 milioni di imprese e più di 21 milioni gli addetti. Sono dati che si legano, inevitabilmente, ai numeri della disoccupazione determinati dal lockdown e dalla lenta ripresa seguita all’emergenza sanitaria: l’Istat riferisce di un incremento al 10.2% nel 2021, due decimi in più rispetto al 2019.
Il problema, però, non sarebbe nella mancanza di posti, ma nella carenza di competenze e, quindi, di persone da assumere. Un paradosso, che gli esperti definiscono effetto mismatch, per il quale i giovani non trovano lavoro mentre le imprese non hanno personale specializzato da impiegare. Le selezioni più difficili sono quelle legate alle nuove professioni del mondo dell’innovazione e dell’Industria 4.0. Non va meglio per le PMI: su 100 aziende, 60 risultano esordienti, 30 verso la sperimentazione e solo 10 consapevoli e preparate alle grandi opportunità offerte dalla tecnologia. A ciò si aggiunge l’aumento nel numero di lavoratori in modalità smart working (oltre un milione), che richiede necessariamente una dotazione tecnologica adeguata dell’impresa e una formazione del personale, che si trova lavorare con strumenti innovativi.
L’introduzione di nuove tecnologie digitali dovrebbe, in realtà, automatizzare posti di lavoro per il 15,2%, ma il 35,5% sarà costituito da lavoratori completamente ‘modificati’ rispetto alle competenze e alle mansioni da svolgere. Per mantenere il posto di lavoro o trovarne uno nuovo, sarà, dunque, necessario aggiornare le proprie competenze durante tutto l’arco della vita lavorativa. La formazione continua deve, pertanto, diventare una priorità per l’Italia. Ad oggi, solo il 20% degli adulti prende parte alle attività di formazione, che in Italia risulta essere pari alla metà della media OCSE, mentre la percentuale cala fino al 9,5% per coloro che presentano il più basso livello di preparazione. I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua rispondono pienamente alle richieste di preparazione professionale per adulti a titolo gratuito.
Attualmente, in Italia, sono operativi 19 Fondi (dei 22 autorizzati dal Ministero del Lavoro), di cui tre dedicati ai Dirigenti. Ogni imprenditore ha la facoltà di trasformare una quota dei contributi INPS, destinati alla cosiddetta disoccupazione involontaria, in risorse a favore di tali Fondi da reinvestire, poi, nella crescita competitiva della propria azienda. Burocrazia, costi elevati e contenuto della formazione disponibile rappresentano i principali problemi al decollo dei Fondi in Italia. In tale contesto, Formazienda ha fatto registrare un numero di adesioni in continuo incremento, ponendosi ai primi posti tra i Fondi Interprofessionali in Italia: 110.000 aziende hanno già aderito, per un totale di 750mila dipendenti, con 130 milioni di euro erogati, tra il 2009 e il 2019, per finanziare 7.000 piani formativi. Per il 2020, la sola Formazienda stima 30 milioni di euro da stanziare per la formazione continua, in parte riservati proprio all’innovazione.
Magistra e Formazienda: numeri da record per un connubio vincente. Il Gruppo, con il suo quartier generale in Campania, è il principale stakeholder del Fondo e fornisce, con la sua esperienza ventennale, la giusta consulenza alle imprese
Sono circa 550mila le aziende in Campania, ma ancora poche conoscono le opportunità offerte dai Fondi e, soprattutto, come aderirvi. In tale contesto, ricevere una consulenza specializzata e competente è indispensabile: realtà come Magistra, principale stakeholder di Formazienda, rappresentano un punto di riferimento per le PMI. Nato venti anni fa, il Gruppo Magistra, il cui core business è la formazione, è presente, oltre alla sede di via Melvin Jones a Caserta, in altre 7 città italiane per un totale di 5 regioni. I consulenti di Magistra hanno maturato un’esperienza significativa nell’accesso e gestione delle risorse finanziarie messe a disposizione dai Fondi Interprofessionali, avvalendosi anche della consulenza offerta da SafetyMed, leader in tema di Sicurezza per le imprese, e da Eyes, Ente partner per la formazione continua e dinamica.
La ricerca delle risorse finanziarie mirate alla formazione dell’organico aziendale, lo studio delle esigenze formative, l’offerta di corsi per la preparazione, l’aggiornamento e la crescita delle risorse umane sono gli aspetti principali del percorso di espansione che, oggi, fa registrare grandi numeri anche nel Casertano e mira a colmare i posti vacanti, ad avere personale specializzato e ad alimentare le proprie prestazioni sul mercato nazionale ed internazionale.
Oltre a queste fondamentali tematiche, sono tanti gli interventi di apprendimento e rinnovo che può mettere in atto un’impresa attraverso tali processi di formazione. Il Gruppo supporta le imprese iscritte ai Fondi Paritetici Interprofessionali nell’elaborazione, presentazione e realizzazione di piani formativi condivisi, sollevandole da qualsiasi obbligo di natura amministrativa o burocratica. Nello specifico, punti chiave del fondamentale ruolo di supporto e intermediazione svolto da Magistra durante l’intero iter sono: l’attività di scouting, il rilievo del fabbisogno professionale, la progettazione dell’intervento formativo, la richiesta di finanziamento e il monitoraggio della formazione a 360 gradi, nonché la certificazione e la rendicontazione delle spese sostenute. Per stare al passo con i tempi ed essere competitivi in un mercato sempre più affollato bisogna aggiornare e consolidare la formazione dei propri dipendenti. Tutte le aziende possono farlo attraverso i Fondi e senza costi già da questo momento, grazie anche alla guida e all’assistenza di un consulente del Gruppo Magistra.