Skip to main content

Ritirata circolare che ha permesso scarcerazioni dei boss: “Ormai Zagaria e soci sono a casa”

 

 

CASAPESENNA. Stop alla circolare con cui, il 21 marzo scorso, si disponeva la segnalazione dei casi di detenuti che, per patologie o per eta’, risultavano a maggior rischio nel caso di contagio da coronavirus, ritenuta alla base delle scarcerazioni, anche di reclusi in alta sicurezza e al 41 bis, avvenute nelle scorse settimane.

 

E’ la decisione presa dai vertici del Dap con una nota, che porta la data di ieri, trasmessa ai provveditori regionali dell’amministrazione penitenziaria. Un documento, quello firmato da Bernardo Petralia e dal suo vice Roberto Tartaglia, in cui si ricorda la “costante diminuzione” casi di contagio in carcere – il dato di ieri parla di 66 positivi su una popolazione detenuta di circa 53mila persone – i protocolli e le misure legislative adottate per contenere il rischio Covid, pur ribadendo la necessita’ di un “monitoraggio” della salute dei detenuti, in particolare delle situazioni piu’ critiche.

 

Il nuovo provvedimento del Dap e’ arrivato nelle stesse ore in cui e’ tornata a divampare la polemica sulle scarcerazioni e sulla circolare del 21 marzo, al centro dell’indagine avviata dalla Commissione parlamentare Antimafia che ieri ha convocato in audizione Giulio Romano, ex direttore detenuti e trattamento del Dap – si e’ dimesso nelle scorse settimane a seguito, ha spiegato lui stesso, del “clamore sulle scarcerazioni” e in attesa di rientrare in ruolo alla procura generale della Cassazione – il quale ha affermato che sulla circolare aveva avuto l'”assenso” dell’allora capo Dap Francesco Basentini (che ha lasciato l’incarico dopo le polemiche) e che lo stesso Guardasigilli Alfonso Bonafede, in una data successiva al 26 marzo, aveva espresso, durante una videoconferenza, il suo “apprezzamento”.

 

La circolare del 21 marzo scorso e’ al centro di approfondimenti da parte della Commissione antimafia in relazione a scarcerazioni, anche di detenuti in alta sicurezza e al 41 bis, avvenute nelle scorse settimane, tra cui quella del boss dei Casalesi, Pasquale Zagaria. In essa, infatti, venivano elencate patologie ed eta’ a maggior rischio in caso di contagio da coronavirus

 

Il magistrato che incastrò gli Zagaria

“Finalmente hanno revocato – rectius sospeso – la famigerata circolare del DAP del 21 marzo. Un provvedimento del 6 giugno che per importanza e delicatezza porta la firma congiunta del capo e del vicecapo del Dipartimento. Ancora una volta di sabato. Deve portare male questo giorno. Proprio mentre il Tribunale di Sorveglianza di Sassari stava valutando se rimettere in carcere Pasquale Zagaria, poi lasciato ai suoi comodi arresti domiciliari”.

 

Cosi’, Catello Maresca, magistrato antimafia che si e’ distinto nella lotta al clan dei Casalesi, commenta la disposizione emessa dal Dap che ha determinato come conseguenza la scarcerazione di pericolosi detenuti. “Si pone fine alla pagina piu’ brutta della storia della gestione carceraria di questo Paese. Anzi no. Per ora se ne “sospende l’efficacia””, sottolinea Maresca, secondo il quale, pero’, “C’e’ ancora molto che non va” e “bisogna continuare a lavorare”. Maresca, pero’, dice di non comprendere “le ragioni di una scelta ancora ambigua e poco coraggiosa. Vedo il bicchiere mezzo vuoto! La circolare si sarebbe dovuta revocare subito, cancellare, distruggere, e cercare di sbiadirne rapidamente anche il ricordo, non fosse altro per rispetto di tutte le vittime dei mafiosi e degli assassini che ha contribuito a far scarcerare”.

 

“Ed intanto Pasquale Zagaria, e molti altri mafiosi – ricorda il magistrato – continuano a restare a casa. Mentre gli ex dirigenti del DAP stanno disegnando davanti alla Commissione Antimafia un quadro ancora piu’ fosco di questa brutta storia”.