SANTA MARIA CAPUA VETERE. Se due giorni fa tra gli agenti della Penitenziaria in servizio al carcere di Santa Maria Capua Vetere erano 100 i malati per stress da lavoro, oggi sono diventati 130, e la gestione ordinaria della struttura “e’ ormai insostenibile”.
Voci dall’interno del penitenziario confermano come dopo il doppio episodio che ha fatto schizzare alla ribalta della cronaca la struttura carceraria casertana, le condizioni di lavoro non siano assolutamente migliorate.
La notifica degli avvisi di garanzia da parte dei carabinieri agli agenti penitenziari di giovedi’ 11 giugno, e la rivolta dei detenuti di sabato 13 giugno, hanno lasciato strascichi significativi tra gli agenti, che non riescono piu’ a sopportare l’atmosfera che si respira; i circa 80 uomini del Gom inviati dai vertici del Dap come rinforzo non hanno compiti di servizio, per cui qualcuno, specie tra i sindacalisti, li giudica anche poco utili. Con i 130 poliziotti malati, in servizio ora ce ne sono poco meno di 250, “e’ quasi impossibile – dice un agente – far funzionare bene il carcere”.
Oggi nuova protesta
“La cronica carenza di personale della polizia penitenziaria si è manifestata drammaticamente durante l’emergenza Coronavirus. I pochi agenti in servizio hanno dovuto fronteggiare una situazione insostenibile, fatta di rivolte ed evasioni. A questo si aggiungono le aggressioni registrate negli ultimi giorni al carcere di Santa Maria Capua Vetere che impongono una presa di posizione ferma e immediata da parte della politica”.
Così il consigliere regionale della Lega, Gianpiero Zinzi, intervenuto questa mattina al sit – in di protesta organizzato dinanzi al piazzale del carcere di Santa Maria dal sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“Gli agenti chiedono più tutela, mezzi e uomini per continuare a lavorare con la dovuta professionalità e soprattutto in sicurezza. La soluzione ci sarebbe e gli agenti l’hanno prospettata un mese fa al Governo che si è dimostrato sordo rispetto alla loro richiesta d’aiuto. Lo scorrimento delle graduatorie aperte per l’assunzione di altro personale e l’indizione di un nuovo concorso restano le uniche strade da percorrere per dare risposte ai pochi agenti lasciati in balia dei detenuti nelle carceri. La Lega su questo è già al lavoro”.