Si torna in discoteca: “Ballate a 2 metri di distanza e niente drink al banco”. Le nuove regole
NAZIONALE. Discoteche, si riparte. Forse molti giovani stenteranno a riconoscere i locali che tanto amano: niente drink al bancone, distanza in pista e lenti vietate.
Linee guida per le attività ricreative
Queste sono alcune delle linee guida approvate ieri dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che saranno ora inviate al governo a cui e’ richiesto il recepimento. Nello specifico, le linee guida prevedono schede per le diverse attivita’, ovvero ristorazione, turismo, settore ricettivo, servizi alla persona, commercio al dettaglio, mercati, uffici aperti al pubblico, piscine, palestre, manutenzione del verde, musei, biblioteche, noleggio veicoli e altre attrezzature, aree giochi per bambini, informatori scientifici, circoli culturali e ricreativi, formazione professionale, cinema e spettacoli dal vivo, parchi tematici e di divertimento, sagre e fiere, servizi per infanzia e adolescenza, strutture termali e centri benessere, professioni della montagna, congressi e grandi eventi fieristici, sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse, e anche discoteche.
Poche persone in pista
In queste ultime, in particolare, bisognera’ tra l’altro contingentare gli accessi in modo da garantire la possibilita’ di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone e due metri tra chi si trova in pista da ballo. Si potra’ ballare solo all’esterno e negli ambienti chiusi sara’ necessario indossare la mascherina. Le casse dovranno essere protette con apposite schermature e, se possibile, bisognera’ consentire la prenotazione dell’accesso telematica e bisognera’ tenere un registro delle presenze per 14 giorni. I drink non si potranno consumare al bancone del bar e bisognera’ fare una fila ordinata per ordinare. Il servizio guardaroba potra’ essere offerto, ma gli indumenti dovranno essere riposti in appositi sacchetti porta abiti. Le superfici dovranno essere pulite e disinfettate frequentemente, e dovra’ essere garantito il ricambio di aria negli ambienti interni.
Le direttive delle regioni dovranno ora essere recepite dal governo per creare un protocollo in un percorso simile a quello già avvenuto in altri settori.