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Licenziamenti, ora Jabil si difende: “Dovevamo farli prima del Covid. Potevamo aspettare al massimo agosto”

 

 

MARCIANISE. Dopo la rottura delle trattative l’azienda Jabil esce allo scoperto con una nota in cui spiega i motivi per i quali il tavolo è saltato e in particolare le condizioni poste, su tutte la definizione entro agosto di un percorso per liberarsi degli stipendi dei 190 licenziati.

La nota dell’azienda

“Le trattative per una risoluzione positiva dei 190 esuberi dello stabilimento di Marcianise si sono interrotte. Ricordiamo che la procedura di licenziamento collettivo per 350 persone è stata aperta il 23 giugno 2019. Jabil ha seguito l’iter procedurale previsto dalle leggi italiane in materia di licenziamenti collettivi, effettuando i vari incontri previsti con i sindacati e le istituzioni. Alla fine dell’iter previsto non si è addivenuti ad un accordo sulla gestione condivisa dei 350 esuberi.

Jabil secondo i tempi della procedura avrebbe dovuto procedere ai licenziamenti già il 23 marzo 2020. Con l’avvento della pandemia Covid si è stabilito con un accordo siglato con i sindacati di posticipare i licenziamenti al 25 maggio, cosa che poi abbiamo effettivamente fatto. Pertanto Jabil ribadisce che i licenziamenti sono stati adottati all’esito di  un percorso legittimo.

 

Riteniamo che la definitiva risoluzione degli esuberi sia un passaggio fondamentale per garantire la continuità delle attività produttive per i dipendenti che rimangono impiegati. Nel corso della negoziazione avvenuta negli ultimi giorni, con i sindacati e le istituzioni, Jabil si è resa disponibile a revocare da subito i licenziamenti, a richiedere ulteriori 5 settimane di CIGO Covid, a riaprire alle opportunità di reimpiego presso altre aziende ed a rifinanziare con nuovi fondi questo processo.

La principale condizione posta dall’azienda è stata la definizione di un percorso certo che porti entro la fine di agosto alla risoluzione definitiva degli esuberi strutturali. Purtroppo si è registrata una chiusura totale sulla condizione posta da Jabil che ha costretto l’azienda, suo malgrado, ad interrompere le trattative”

 

L’assemblea sindacati-operai

Ieri è andata in scena l’ennesima assemblea Fiom coi lavoratori Jabil: “Chiediamo il ritiro dei licenziamenti e l’utilizzo della cassa integrazione per favorire i progetti di ricollocazione che devono essere presentati al MISE. Le multinazionali non possono sentirsi al di sopra della legge e calpestare la dignità dei lavoratori. Il governo si è impegnato per una soluzione positiva della vertenza e deve pretendere che la multinazionale riprenda il confronto per tutelare gli interessi del paese e dei lavoratori.”