CASTEL VOLTURNO/MONDRAGONE. Altro che fake. La marea nera vista ieri in un’immagine diventata iconica è così vera che stanotte anche l’Arpac si è dovuta muovere. I tecnici incaricati dall’agenzia regionale hanno effettuato dei prelievi in tarda serata dopo il primo blitz effettuato dalle forze dell’ordine a seguito della diffusione dell’ormai famosa immagine.
Nonostante il buio lo scenario non era troppo diverso da quello ormai divenuto di dominio pubblico in attesa dei risultati. Capitaneria di Porto e Forestale erano già al lavoro da qualche ora per risalire all’origine di quella macchia nera che ha trasformato il litorale caraibico del lockdown nell’incubo scuro di ieri.
Non sarebbe solo la foce dell’Agnena, in territorio di Mondragone, interessata al fenomeno ma fin da Licola gli sversamenti ci consegnano un mare da incubo dopo due mesi di Paradiso.
Il gruppo ambientalista Terra Nostrum di Trentola, tra i primi a lanciare l’allarme, ha seguito anche la fase dei rilievi Arpac: “Bisogna intervenire prima, a monte, prima che avvengano. Purtroppo dopo che è accaduto, è quasi inutile perché il danno è stato già fatto. Va fatta la prevenzione controllando chi scarica in modo illegale nel mare e non solo, scovando e chiudendo gli scarichi. Con questi criminali farabutti bisogna avere la mano ferma e il pugno duro, così come la si è avuta per l’emergenza Coronavirus.”
LE FOTO (da Terra Nostrum)
IL VIDEO (da fb)