AVELLINO/LUSCIANO. La Direzione strategica dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino ha disposto la ripetizione del tampone agli 8 operatori, due medici e 6 infermieri, risultati positivi al coronavirus. Di questi, 6 sono in servizio presso unità operative non rientranti nell’area Covid. Inoltre l’Azienda ha avviato un’indagine interna per individuare eventuali contatti di caso, nell’attesa delle risultanze della contestuale indagine epidemiologica disposta dall’Asl di Avellino.
L’Azienda precisa che “non si è di fronte a un focolaio, in quanto le positività non sono circoscritte a una sola Unità operativa, ma sono state riscontrate in ordine sparso in vari settori della Città ospedaliera, settori al momento già oggetto di interventi di sanificazione straordinaria”. La Direzione strategica del Moscati evidenzia che “al di fuori dei 12 casi di positività al coronavirus che hanno interessato operatori della Centrale operativa del 118 e di un caso rilevato durante una visita di controllo per procedere all’assunzione di un infermiere proveniente da Mantova, fino al 20 aprile scorso erano 8 i dipendenti dell’Azienda ‘Moscati’ risultati positivi al nuovo coronavirus. La rilevazione di ieri di ulteriori 8 nuovi casi in una sola seduta analitica richiede, pertanto, un rapido approfondimento per accertare l’origine del contagio, che non si esclude possa essere, per qualche soggetto, anche di natura extra ospedaliera, e per consentire la consequenziale adozione di ulteriori misure di contenimento del rischio”.
In una nota, infine, si sottolinea che “proprio e solo grazie all’intensa attività di sorveglianza avviata dall’Azienda ‘Moscati’ e all’esecuzione ripetuta di test rapidi e tamponi a tutti gli operatori sanitari, è possibile individuare casi positivi asintomatici. Le misure adottate dall’Azienda e il trasferimento dei pazienti positivi nel Covid Hospital mirano proprio a cercare di garantire quanto più possibile la sicurezza all’interno della Città ospedaliera, sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. A tal proposito – conclude la nota – si precisa che, rispetto a quanto riportato su alcuni organi di informazione, tra gli 8 nuovi casi di positività non risultano dipendenti assegnati all’Unità operativa di Medicina d’urgenza e Pronto soccorso”.
Uno dei due medici contagiati è domiciliato a Lusciano ed è il secondo caso della sua comunità.