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Follia in città: “Il mio vicino ha tentato di ammazzarmi con un’ascia”. Malore per la moglie incinta

Capodrise. Follia ieri pomeriggio a Capodrise, un libero professionista di 30 anni ha rischiato di essere preso a colpi di ascia dal vicino di casa che è pure un sottufficiale dei carabinieri.

Una storia che si può allineare a qualche film del regista Quentin Tarantino e soprattutto che va avanti da parecchio tempo.

La prima denuncia di questo libero professionista, che vive con la moglie quasi prossima al parto, risale esattamente a due anni fa, quando fu vittima di minacce.

I due hanno il cortile in comune e quindi capita spesso di incrociarsi: al carabiniere dà fastidio il cagnolino della coppia, ma non solo, c’è un’antipatia su tutto ciò che riguarda la sfera dei suddetti, continuamente stalkerizzati.

 

Da due anni minacce a raffica

 

Ogni volta che si incrociano il carabiniere non si risparmia: “Sei un uomo di merda, ti debbo far male…”.

Negli ultimi giorni c’è stata una gravissima escalation che ha portato il 30enne a presentare nella giornata di oggi una dettagliata denuncia alla compagnia dei carabinieri di Marcianise, con le accuse di atti persecutori e tentato omicidio.

 

Coinvolta anche la moglie incinta

 

Nella bagarre è stata coinvolta anche la moglie, in dolce attesa, che ieri mentre era seduta in cortile si è vista rivolgere dal carabiniere le seguenti frasi: “Debbo dare un calcio in bocca al tuo cane, puoi chiamare anche tuo padre, i tuoi fratelli ed altre 3 o 4 persone che vi debbo uccidere tutti”.

A quel punto la donna, terrorizzata, è scappata in casa e ha avvertito il marito che stava lavorando al computer.

Il giovane è uscito per vedere che stava combinando e si è visto contro il militare munito di un’ascia, che lo ha cominciato ad inseguire e solo per un soffio non è stato centrato dalla furia dei colpi. Per fortuna è riuscito a barricarsi in casa, mentre la consorte del carabiniere interveniva e persuadeva l’aggressore a ritirarsi.

 

La telefonata alle forze dell’ordine

 

La vittima dell’aggressione chiamava carabinieri e vigili urbani che intervenivano sul posto, mentre la ragazza incinta veniva trasportata in ospedale a Marcianise per una visita a Ginecologia, referto allegato alla denuncia.

Interrogato sulle accuse rispondeva che il vicino si era inventato tutto. Mentre la coppia ha riferito che all’episodio ha assistito anche il genitore della donna, accorso in aiuto, poi è intervenuto anche il cognato del militare a placare gli animi.

 

La fuga dall’appartamento

 

Oggi la decisione dei 2 coniugi, dopo aver presentato querela ai carabinieri di Marcianise, di trasferirsi di qualche isolato presso abitazione di parenti, per evitare di venire a contatto con il vicino.

I suddetti stanno anche cercando una nuova casa, lì non vogliono starci più.

Eppure questo ragazzo è una persona pacifica e soprattutto svolge un lavoro completamente diverso che lo vede a contatto con migliaia di persone, non ci sono quindi delle ragioni specifiche che inducano a pensare ad altre motivazioni che possano alimentare la rabbia e la collera del suo vicino.

Restiamo allibiti dal fatto che questa persona, descritta nei dettagli in più denunce, sia un carabiniere in servizio quindi munito anche di arma di ordinanza…