Nazionale/Caserta. La pandemia incide ancora di più su alcuni tipi di azienda, e il Casertano è una delle zone d’Italia che ne annovera tante in amministrazione giudiziaria e confiscate.
Gianluca Casillo, casertano, coadiutore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, segnala una grave anomalia del decreto liquidità per ciò che riguarda le aziende sottoposte a sequestro.
“Queste aziende – dice il professionista 44enne – di fatto sono tagliate fuori perché è previsto all’art.13 l’inesistenza di segnalazioni a sofferenza che le banche automaticamente procedono quando una società viene sequestrata.
A rischio in Italia circa 18 mila aziende con quasi 250 mila dipendenti.
In totale tra sequestrate e confiscate c’è un patrimonio di circa 25 miliardi di euro.
La provincia di Caserta è una delle più esposte, soprattutto se si considera che il 40 % del mercato del calcestruzzo in amministrazione giudiziaria.
Il Governo deve escludere dal principio della segnalazione a sofferenza bancaria le società in amministrazione giudiziaria, solo così possiamo consentire queste aziende di continuare a vivere”.