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Cibo d’asporto, c’è chi dice no: il pizzaiolo dell’agro boccia la riapertura

Orta di Atella. Si lavora alla fase due dell’emergenza coronavirus anche in Campania. Tasto dolente è il food delivery, finora bloccato nella regione e che potrebbe presto ripartire.

 

C’è chi, però, non ci sta alla ripartenza delle attività del cibo d’asporto, non in questo modo almeno. Qualcuno come il pizzaiolo casertano Salvatore Lionello, che, qualche giorno fa, ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook, dove si è fermamente opposto alla riapertura, perché farlo comporterebbe un umento dei costi, lavorando però soltanto al 20/30% del potenziale.

 

“Vi state lamentando per aprire ma non vi rendete conto che aprire sarà la più grande sconfitta di sempre.Se adesso stiamo pagando solo pigione e corrente all’apertura dovremmo pagare tutto lavorando solo al 20/30% del nostro potenziale.”

Il pizzaiolo di Orta di Atella ha poi ripreso l’argomento, sottolineando il suo disappunto in merito alla questione della riapertura delle attività per il solo food delivery.

 

“Non sono contro alle attività d’asporto, né al delivery, ma sono contro a quelle attività come le mie improntate sul servizio ai tavoli che per tirare a campare faranno fallire le attività nate e cresciute per le consegne a domicilio.
E comunque il motore economico della nazione è la classe operaia, senza di loro e senza i loro soldi non riusciremmo neanche a coprire le spese. Facciamo partire una cosa alla volta e diamo spazio a imprenditori più piccoli, quelli che quando noi facevamo 600 pizze al giorno arrivavano a ‘’stento’’ a fine mese.”