Santa Maria Capua Vetere. Sono giorni di grande tensione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove il 5 aprile si e’ registrata una protesta dopo che si e’ sparsa la notizia che uno dei detenuti era risultato positivo al Covid-19, perquisizioni della polizia penitenziaria.
In un reparto diverso da quello Nilo, in cui 150 detenuti hanno dato via alla protesta, trovate spranghe artigianali che erano state create con le inferriate dei letti e delle pentole sul fornello con olio. Durante la protesta di domenica scorsa molti detenuti avevano hanno minacciato gli agenti di usare olio bollente se si fossero avvicinati al reparto occupato.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e sono in corso indagini. Nelle ultime ore tuttavia tiene banco anche la situazione dei detenuti, alcuni dei quali rimasti feriti nell’intervento decisivo per arginare la rivolta. Alcune mogli dei reclusi hanno anche riferito che i mariti avrebbero avuto accesso in queste ore alla telefonata classica e non alla videochiamata Skype, come invece avvenuto a seguito dell’entrata in vigore del decreto Coronavirus.