Calvi Risorta. In questo periodo di emergenza sanitaria, causata dal nuovo coronavirus, e della conseguente emergenza economica, la comunità calena ha risposto positivamente alle iniziative di solidarità volte a dare sostegno a chi è in difficoltà.
Molte famiglie, infatti, si sono trovate ad affrontare una situazione economica “nuova” a seguito della chiusura della maggior parte delle attività commerciali e dello “stop” ai lavori che rappresentavano un’entrata quotidiana.
Così, su proposta dell’amministrazione comunale in carica e con la massiccia partecipazione della Protezione civile e della popolazione stessa, si è dato il via a una serie di progetti solidali per aiutare i concittadini non più economicamente attivi a causa della perdita o della sospensione del lavoro.
Una delle iniziative promosse riguarda la “spesa solidale”, ossia la possibilità per i cittadini (ma anche per gli stessi commercianti) di acquistare e donare prodotti di prima necessità da lasciare nel “carrello solidale”. È lo stesso commerciante, poi, a consegnare il carrello della spesa solidale alla Protezione Civile incaricata alla successiva distribuzione.
Altra rilevante iniziativa riguarda la produzione “fai da te” delle mascherine.
È stato il Sindaco, Giovanni Lombardi, ad annunciare che, in collaborazione con un gruppo di sarte calene, si sta provvedendo alla preparazione di mascherine di stoffa da distribuire, poi, ai residenti che ne faranno richiesta.
“Sicuramente non avranno la valenza di quelle col filtro FFP3 ma, a causa del difficoltoso reperimento di queste ultime, rappresentano comunque una protezione dall’esterno in mancanza d’altro. Non appena sarà disponibile un discreto numero di mascherine, informeremo la cittadinanza e saranno consegnate a domicilio a tutti coloro che ne faranno espressa richiesta“, scrive il primo cittadino.
Tutti possono donare dei ritagli di stoffa che saranno ritirati dalla Protezione Civile e consegnati alle sarte.
Da ieri, poi, è stato dato il via a un’altra iniziativa solidale relativa alla raccolta di capi di abbigliamento per bambini e infanti. L’idea è nata a seguito della difficoltà di reperire i vestiti per bambini, a causa della chiusura dei negozi, e l’esigenza dettata dalla veloce crescita degli stessi oltre al cambio di stagione. Chiunque può donare gli indumenti che saranno poi raccolti dalla Protezione Civile e distribuiti a chi ne farà richiesta.
Una serie di piccole azioni messe in campo per dare sostegno a chi si trova in difficoltà a seguito di una crisi inaspettata, un aiuto per chi non può provvedere con serenità al sostentamento della propria famiglia o di sè stesso e un modo per far sentire la vicinanza del popolo nonostante il distanziamento sociale.