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La Polizia di Stato affida “al combattente San Michele Arcangelo” il nostro Paese

In questo momento così difficile per il nostro Paese, la Polizia di Stato affida l’Italia al suo protettore San Michele Arcangelo. Il Santo che nel lontano 590 si fermò l’epidemia di peste a Roma. Lui potrà  aiutarli ad affrontare una prova di fedeltà verso il nostro Paese che in questi giorni sono impegnati ad affrontare in prima linea per l’emergenza Coronavirus, a rischio della vita stessa.

San Michele Arcangelo viene celebrato dalla chiesa, insieme a San Gabriele e San Raffaele,il 29 settembre.Fu Papa Pio XII ad affidare gli uomini alla polizia. Il suo nome significa: “Chi come Dio?”

Nell’iconografia, San Michele Arcangelo viene rappresentato con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di satana, sconfitto in battaglia. Proprio a tal proposito viene chiamato “Il Comabattente”. Chi più di lui poteva rappresentare chi combatte per far trionfare la legge?

La notizia è comparsa sulla pagina ufficiale della Polizia di Stato con queste parole:

“In questo momento così difficile la Polizia di Stato affida l’Italia al suo patrono e protettore San Michele Arcangelo, che nel 590 si racconta fermò l’epidemia di peste a Roma. Possa la sua protezione guidarci con forza per la sicurezza e la salute di ogni cittadino”.

Moltissime le condivisioni e commenti. Molti sono gli eroi che  ci difendono in questo periodo fra poliziotti e forze dell’ordine, medici e infermieri.