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La Lea brucia da 3 giorni: la bomba ecologica non si spegne

 

 

MARCIANISE. La Lea brucia ormai da tre giorni. Dopo il primo rogo di mercoledì e il ritorno di fiamma di ieri pomeriggio, stasera il fuoco ha ripreso a bruciare rifiuti. A lanciare l’allarme è l’ex sindaco Antonello Velardi:

 

“Sta andando di nuovo a fuoco la Lea, l’azienda dei rifiuti nella zona industriale di Marcianise. Stasera si è sviluppato l’ennesimo incendio, il secondo in due giorni.

Sul posto è appena arrivata una squadra dei Vigili del Fuoco. Non si ha ancora un’idea precisa delle dimensioni dell’incendio. Ma dal comando provinciale stanno facendo confluire in zona altri automezzi e altri uomini.

La Lea, ed è quasi inutile ormai ricordarlo, è l’azienda che trattava immondizia in modo illegale e, per tal motivo, era stata sequestrata dalla magistratura. E’ tuttora sottoposta ai sigilli. L’altroieri l’ultimo incendio, uno dei tanti. Nei capannoni sono tuttora depositate tonnellate di rifiuti di ogni tipo. Una bomba ecologica, a poca distanza dal centro abitato, vicinissima a numerosi siti industriali.”

 

Una storia che va avanti da 17 mesi

Lo stabilimento era gia’ stato oggetto di un grosso rogo nell’ottobre 2018, avvenuto pochi giorni dopo il sequestro, e i rifiuti bruciati – sia urbani che speciali – giacciono da allora nell’azienda. Dopo il primo rogo, i finanzieri della Compagnia di Marcianise scoprirono, nell’ambito di un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che il titolare e due suoi collaboratori avevano scavato un buco nel piazzale dell’azienda per interrarvi i rifiuti che la Lea avrebbe dovuto smaltire; un’altra parte dei rifiuti fu trasportata e gettata nel vicino comune di San Tammaro in un impianto di proprieta’ del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta (Cub).

 

 

Emerse anche che il titolare aveva stoccato rifiuti non trattati di diverse tipologie, mescolandole tra loro, in quantita’ decisamente superiori a quelle autorizzate, provocando cosi’ numerose perdite di percolato.