L’aggiornamento
Parlava solo romeno, non sapeva nemmeno localizzare la città dove era stata segregata. A salvarle è stato un carabiniere che è riuscito a dialogare con lei. I carabinieri della Compagnia di Casal di Principe sono riusciti ad arrivare all’abitazione dove madre e figlia (40 e 10 anni) era tenute sotto sequestro, nel pieno centro di Villa Literno, in modo piuttosto rocambolesco.
E’ stata la madre, approfittando di un attimo di distrazione dei tre “carcerieri”, a riuscire a contattare con il telefonino i parenti in Romania, che hanno poi informato della vicenda l’ambasciata romena in Italia; e’ cosi’ che la notizia e’ giunta ai carabinieri guidati dal capitano Luca Gino Iannotti, che si sono messi in contatto con la donna, che, con molte difficolta’, parlando solo il romeno, ha provato a spiegare dove era tenuta con la figlia. A tradurre le sue indicazioni un militare che parlava romeno; la vittima ha descritto l’esterno dell’abitazione, e cosi’ dopo una giornata passata a cercare il luogo giusto, i carabinieri sono riusciti a rintracciarla e ad arrestare i tre connazionali. La donna aveva conosciuto uno dei carcerieri su una piattaforma social; era poi atterrata all’aeroporto di Napoli con la figlia, sperando di trovare un lavoro, ed invece si e’ ritrovata in una incubo.
IL PRIMO LANCIO DI EDIZIONE CASERTA
Villa Literno.In via Torino a Villa Literno (CE), i Carabinieri della locale stazione hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato per sequestro di persona a scopo di estorsione, di tre cittadini rumeni, due uomini e una donna.
I militari dell’Arma hanno ricostruito il modus operandi posto in essere dai tre che, dopo aver adescato su una nota piattaforma social la vittima, una loro connazionale, di cui uno di loro si è finto innamorato, l’hanno convinta a venire a Napoli in aereo, unitamente alla figlia minore, dove le hanno prelevate per poi rinchiuderle in un’abitazione a Villa Literno.
A quel punto è scattata la minaccia nei confronti della donna che, per garantirsi la libertà avrebbe dovuto prostituirsi, o pagare la somma di 1000 euro.
La vittima è riuscita però a contattare, con il proprio cellulare, i parenti in Romania che, tramite l’ambasciata, hanno informato i Carabinieri che sono prontamente intervenuti.
I tre malviventi sono stati, rispettivamente, la donna sottoposta agli aa.dd. mentre i due uomini sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.