SPARANISE/SESSA AURUNCA. E’ stato comunicato l’esito del tampone per la donna di Sparanise che ieri si è sottoposta al test all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca dopo essere stata in contatto con i figli docenti, rientrati dalla Lombardia.
Ecco la comunicazione apparsa sulla pagina “Sparanise in Movimento”: “Abbiamo appena ricevuto la notizia dell’esito negativo del test effettuato sulla nostra concittadina.
Riproponiamo il decalogo che chiarisca ruoli e comportamenti realmente utili e rispettosi delle regole da porre in essere, per prevenire e limitate i rischi di contagio, vero obiettivo di questa situazione.
…Chi viene dalle zone rosse (Comuni indicati nel decreto del presidente del consiglio del 23 febbraio 2020) ha l’obbligo di comunicarlo?
Chi si trovava in quei comuni dopo il 23 febbraio non può essere tornato a Sparanise a meno di non essere “evaso” dalla quarantena di quei Comuni. Se invece si trovava in quelle zone prima del provvedimento di emergenza ha l’obbligo di comunicarlo al Sindaco, al medico curante o direttamente alla unità operativa di prevenzione collettiva del distretto, che attiverà il protocollo di vigilanza attiva.
…Cosa è la vigilanza attiva di controllo? È una procedura attraverso la quale un soggetto, ritenuto a rischio, viene invitato ad una quarantena volontaria con relativo monitoraggio (triage telefonico) della sintomatologia che può sfociare, al termine del periodo massimo di 14 giorni, nella cessazione della quarantena o nell’effettuazione del tampone a domicilio per la verifica della positività.
…Chi dispone la vigilanza attiva di controllo?
Il responsabile dell’unità operativa di prevenzione collettiva. È istituita una task force con la presenza h24 di un medico di turno che ne valuta l’opportunità, a seguito delle segnalazioni, contatta il cittadino, lo invita seguire una quarantena volontaria e monitora (anche con l’ausilio del medico di base) la presenza dei sintomi nei giorni successivi.
…Chi non proviene dalle zone rosse (comuni indicati nel decreto del presidente del consiglio del 23 febbraio 2020) ha l’obbligo di comunicarlo?
Non ha l’obbligo ma il dovere morale di farlo nel caso sia stato in aree dove si sono verificati diversi casi positivi. Non si tratta assolutamente di persone affette dal virus ma semplicemente di chi, con grande senso civico, si sottopone ai controlli di rito. Entro pochi giorni, terminata la eventuale quarantena volontaria, potrà tornare alla vita normale, scongiurando pericoli per l’intera comunità. Qualsiasi cittadino può informare le autorità senza che questo rappresenti un atto di tradimento ma anzi di responsabilità civica.
…Il Sindaco può disporre la quarantena? No. Deve segnalare i casi sospetti di cui viene a conoscenza all’uopc che deciderà se attivarla.
…Il medico curante può disporre la quarantena?
No. Deve segnalare i casi sospetti di cui viene a conoscenza all’uopc che deciderà se attivarla. Può attivare inoltre direttamente un triage telefonico con i pazienti sospetti (per evitare contatti) per monitorarlo.
…In caso di sintomi influenzali, anche seri, ci si deve recare al pronto soccorso?
No. Si deve contattare il medico curante, sopratutto se ci sono stati contatti con persone provenienti da zone in cui ci sono stati casi positivi. Il medico deciderà quale strada intraprendere e consiglierà il pronto soccorso quando riterrà con ragionevole certezza, conoscendo il quadro clinico del paziente, che non si è in presenza di COVID-19, per effettuare esami diagnostici o cure di urgenza. Questo è il caso della nostra concittadina alla quale è stato effettuato il tampone.
…Quale è il ruolo del Sindaco?
Inoltrare le segnalazioni all’uopc e mettere in atto tutte le azioni per una corretta profilassi igienica sul territorio. Disinfezione delle scuole, dei pubblici uffici e dei luoghi pubblici di maggiore aggregazione (parchi e villette). Disinfezione delle mani nelle scuole e nei pubblici uffici, corretta informazione sul virus e sulle modalità per prevenire il contagio, attuazione dei provvedimenti di organi competenti (Governo-Regione). Abbiamo posto in essere tutte queste azioni e lo abbiamo fatto prima di tutti.
…Le manifestazioni pubbliche e gli assembramenti sono vietati?
No. È raccomandato limitarle e valutare di volta in volta, in base alla situazione contingente l’opportunità. Bisogna essere cauti su queste limitazioni perché potrebbero avere seri effetti negativi sull’economia locale, senza alcun valore preventivo. Se a Napoli si gioca una partita di calcio con 60.000 spettatori, tra i quali diverse decine di Sparanise, non ha alcun senso cancellare il carnevale o vietare eventi locali.
…È precauzionalmente utile chiudere le scuole?
No. Innanzitutto perché in Italia non c’è alcun caso acclarato di positività infantile, in secondo luogo perché i ragazzi frequentano comunque luoghi di aggregazione (sport, villette, chiesa) ed inoltre i genitori, che rappresentano la reale fonte di contagio, continuano ad avere le loro reti di contatti e movimento. Anche in questo caso bisogna essere cauti e valutare con ponderazione la chiusura delle scuole anche perché siamo nel pieno dell’anno e si corre il rischio davvero che saltino programmi didattici e la cosa tra qualche mese avrà effetti ben più dannosi del virus.
Il senso di questo tentativo di chiarire procedure e ruoli è quello di invitare ad una cittadinanza attiva, responsabile e costruttiva, senza dare “fiato alle tastiere”.”