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Jabil, punto di non ritorno: da lunedì scatta maxi sciopero

 

MARCIANISE. AI termine di una giornata di tensione i sindacati hanno proclamato otto ore di sciopero per i dipendenti dello stabilimento Jabil di Marcianise, a partire da lunedi’ 2 marzo. L’astensione si terra’ su tutti tre i turni di lavoro e potrebbe protrarsi per tutta la settimana.

 

“Si decidera’ giorno per giorno in base all’evolversi della vertenza” dice il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco. Lo sciopero e’ stato annunciato al termine del coordinamento dei sindacati dei metalmeccanici tenuto presso la sede della Cgil a Caserta. Si e’ discusso della vertenza Jabil – l’azienda vuole licenziare 350 addetti su 700 del sito di Marcianise – e i sindacati hanno deciso di proclamare l’astensione come risposta alla decisione dell’azienda di disporre la cassa integrazione per 300 addetti per tutta la prossima settimana, scelta che ha provocato la reazione dei dipendenti che ieri hanno piantonato per alcune ore gli uffici dei dirigenti. La Jabil ha poi replicato con un duro comunicato in cui ha condannato “ogni forma di intimidazione verso il management”.

 

 

“Il Coordinamento – scrivono dal canto loro i sindacati – esprime tutto il suo disappunto sull’atteggiamento assunto ultimamente dall’azienda teso ad inasprire le relazioni sindacali e a creare forti tensioni tra i lavoratori, e condanna inoltre la recente scelta unilaterale attuata dal management per quanto riguarda la gestione discriminatoria della Cassa integrazione straordinaria”.

 

 

“Tutte le organizzazioni sindacali – prosegue la nota – si sono attivate per una rapida convocazione al MISE e a verificare la possibilita’, al Ministero del Lavoro, che il decreto milleproroghe appena approvato possa consentire a Jabil di chiedere l’utilizzo della Cassa Integrazione per scongiurare i licenziamenti e permettere la realizzazione dei progetti gia’ presentati e visionati da Invitalia”. “Abbiamo chiesto il coinvolgimento di CGIL, CISL e Uil in questa fase finale della vertenza – spiega Mauro Musella, delegato Uilm – nonche’ la presenza dello stesso ministro Patuanelli al prossimo tavolo del Mise”.