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Scende da Lodi e paese la tratta come appestata: “Linciata sui social”. La gaffe dell’ordinanza

 

ARIENZO. “Sono 16 anni che vivo fuori e non mi era mai capito di non essere dispiaciuta nel lasciare la mia Arienzo”. Dice “mia” Marianna Falco, perchè lei, come tutti quelli che vivono in una città diversa da quella di origine, la terra natale la sentono ancora più vicina.

 

Eppure il suo ultimo soggiorno ad Arienzo, programmato a ottobre grazie al “ponte di Carnevale”, si è trasformato in un incubo. Tutta “colpa”, si fa per dire, del suo Comune di provenienza, dove ora Marianna vive con la sua famiglia: Villanova del Sillaro, frazione Bargano precisamente, provincia di Lodi. Quattro lettere che da venerdì per molti sono diventate sinonimo di morbo, virus, peste e di chissà cos’altro.

 

Eppure Marianna, insegnante nella vicina Sant’Angelo, non solo non vive negli undici Comuni della zona rossa, ma in quelle zone forse nemmeno si è mai recata e comunque non nelle ultime settimane. “Per dare l’idea è come se da Arienzo mi spostassi a Mondragone per fare la spesa”. L’incubo per Marianna comincia venerdì pomeriggio quando da Rogoredo, stazione di partenza, arriva finalmente ad Arienzo. Quando mette piede nella sua cittadina di origine i media cominciano a parlare di “paziente zero” e dei primissimi casi. Lei esce e si comporta come ogni volta che torna qua. Saluti, incontri, feste programmate per la figlia di 9 anni arrivata con lei. Nota, però,m che qualcosa inizia a cambiare.

 

La 40enne docente non ha sintomi, sta bene e quando è partita il caso Coronavirus non era nemmeno scoppiato. Ma a farle notare che il suo arrivo non è stato gradito, anzi sta suscitando clamore, sono i messaggi che cominciano ad arrivarle sul cellulare. “Improvvisamente – racconta a Edizione Caserta – gente che nemmeno conosco mi scriveva per chiedermi cosa avessi fatto prima di scendere qua”.

 

La caccia all’untore più folle e spietata avviene però sui social dove la preoccupazione si trasforma in barbarie: “E’ da veri egoisti sapere di essere un potenziale portatore di Coronavirus e fottersene”. Per il tribunale dei social è già contagiata dunque. Ma Marianna non arriva dalla zona rossa, non ha sintomi e non ha violato nessuna prescrizione anche perchè le prime ordinanze arrivano solo tra domenica sera e lunedì. Scrupolosamente decide di contattare il numero verde per chiedere comunque se sia il caso di sottoporsi a un controllo: non riesce a parlare con nessuno ad eccezione del suo medico curante del Lodigiano che la rassicura.

 

Ad Arienzo però la caccia all’untore si è estesa alla sua famiglia: l’insegnate è costretta ad annullare gli appuntamenti che aveva organizzato per le feste di Carnevale di sua figlia; al centro anziani fanno sapere alla madre che forse è meglio non venire in quel momento. Il peggio però deve ancora venire: in quelle ore c’è un lutto in famiglia e Marianna, per evitare situazioni imbarazzanti, decide di soprassedere e non recarsi dalla persona defunta.

 

La donna non è delusa solo dalla cittadinanza: lunedì da lei si presenta un messo comunale per notificarle l’ordinanza con la quale il sindaco Davide Guida dispone la permanenza domiciliare per chi è stato nelle “aree a rischio” negli ultimi giorni. Ma lei la “zona rossa” l’ha vista solo in tv: “Nessuno mi ha nemmeno chiesto da dove arrivavo, nè dove risiedevo. Eppure io avrei voluto un confronto, una visita, un chiarimento per far capire la realtà dei fatti. E invece nulladi questo. E’ stato il sindaco di Villanova a rassicurarmi dicendo che non avevo alcun obbligo verso quel provvedimento”.

 

Non le rimane altro da fare che tornare in Lombardia: “Qui la situazione è normale, scuola a parte (la chiusura è regionale, ndr). Fuori dai paesi del focolaio si fa la spesa, si va al lavoro, si vive la quotidianità. Certo c’è preoccupazione, ma quello che visto nella mia terra natale è qualcosa che va anche oltre la psicosi”.

 

La replica del sindaco Guida: “Solo precauzione”

La replica del sindaco di Arienzo Davide Guida: “In merito alla situazione della signora Marianna Falco mi preme segnalare che il sottoscritto non ha firmato nessuna ordinanza per quarantena da COVID-19, mai avrei potuto farlo. È stato notificato alla signora un semplice invito previsto da un’ordinanza del Ministero della Salute. Un mero atto precauzionale nell’interesse della signora e, soprattutto, della comunità che mi onoro di rappresentare.”

 

LE FOTO CON L’ORDINANZA E I MESSAGGI