Nazionale. In Lombardia “sono sei i casi complessivi di coronavirus” e sono “circa 250 le persone che ad oggi che stiamo mettendo in isolamento”, intanto “stiamo lavorando per selezionare i contatti stretti del 38enne del Lodigiano risultato positivo al coronovirus: abbiamo fatto 150 tamponi tra operatori sanitari e parenti stretti della persona, e siamo in attesa dei risultati”.
Lo afferma l’assessore alla sanita’ della Lombardia Giulio Gallera, oggi alla conferenza stampa organizzata a Palazzo Lombardia, per fare il punto sul caso di coronavirus registrato nel lodigiano e sugli altri due casi connessi, ovvero la moglie del 38enne, residente a Castiglione D’Adda, e uno stretto conoscente. In sala stampa anche il leader della Lega Matteo Salvini. Sulle persone ad oggi attenzionate, si tratta, dice Gallera, di “persone sui 40anni”, sia uomini che donne.
Burioni: allarme inascoltato
“In Lombardia sei casi di coronavirus, persone contagiate da individui che non presentavano sintomi. L’importante adesso e’ mantenere la calma. La notizia che non volevamo darvi e’ arrivata. Il nuovo Coronavirus e’ in Italia e ci e’ arrivato esattamente nel modo in cui dagli inizi di gennaio vi avevamo detto sarebbe arrivato: un individuo proveniente dalla Cina che, praticamente asintomatico, ha infettato un italiano, che ha infettato altre persone”. Cosi’ il virologo Roberto Burioni. “Abbiamo sempre sostenuto che i pazienti asintomatici potevano trasmettere la malattia- ha proseguito- ci hanno dato dei bugiardi e dei male informati. Abbiamo sempre sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina era l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus in Italia: ci hanno detto che eravamo allarmisti e fascio-leghisti. Ora spero che sia evidente che in entrambi i casi avevamo ragione. Era facile avere ragione, perche’ bastava leggere i lavori scientifici e le notizie affidabili, senza gli occhi offuscati dall’ideologia o da secondi fini”.
Burioni invita poi a non avere panico: “Allo stesso modo adesso vi diciamo: niente panico. I casi sono solo sei, non stupiamoci se ce ne saranno altri: pero’, quello che dobbiamo fare e’ bloccare ora questo virus. La modalita’ e’ semplice: tutti quelli che hanno avuto un contatto con le persone infettate devono stare in quarantena. Volontaria, obbligatoria, con la porta chiusa o con la porta aperta non importa. Tutti in isolamento per quattordici giorni. E lo stesso deve valere, senza alcuna eccezione, per chi viene in Italia dalla Cina, facendo scalo in altri aeroporti”. Conclude infine il virologo: “Ripeto, niente panico. Niente polemiche. Non e’ il momento del panico e non e’ il momento delle polemiche. È il momento di prendere le decisioni giuste per bloccare la diffusione di un pericolosissimo virus”.