Capodrise. L’enfant prodige della politica locale, il 30enne Nicola Belardo, annuncia l’uscita dal Movimento civico, nei giorni scorsi era stato nominato coordinatore per Capodrise della Lega Salvini premier.
Ecco la lettera di commiato agli oramai ex colleghi del movimento.
Carissimi Amici,
scrivo questa missiva per comunicarvi la mia decisione di dimettermi dal ruolo di coordinatore del Movimento civico.
Sono stato attaccato in maniera vile e spregevole
Mi sono sempre sentito onorato di aver contribuito a far crescere questo sodalizio, anche quando in nome e per conto dello stesso sono stato attaccato in maniera vile e spregevole.
Mi sarei aspettato una difesa sì, ma ora poco importa.
Ho sempre fatto il mio dovere non solo da dirigente ma da umile e servizievole militante, dando il mio contributo, piccolo o grande che sia stato, per il bene dell’esecutivo, sacrificando il mio tempo ai miei affetti e alle mie capacità organizzative.
Questo l’ho fatto con grande convinzione e abnegazione, almeno fino a quando credevo che il Movimento avesse come primum movens quel principio di solidità e di egualitarismo; se un Coordinatore riesce a percepire di non riuscire più ad avere il consenso dei membri, di non riuscire più ad instaurare un rapporto di osmosi, di coesione, di unità di intenti, l’unica soluzione è prenderne atto.
Questa “desiderata” involuzione da parte di qualcuno, ha fatto sì che venisse meno non solo lo spirito di sacrificio, ma anche l’animus per portare idee nuove o nuove soluzioni per ricucire gli evidenti “strappi” all’interno dello stesso movimento.
Alla stregua di ciò, per continuare il mio cammino all’insegna dell’impegno per la comunità, ho ritenuto opportuno fare anche una scelta diversa.
La politica con la P maiuscola deve fare marcia indietro, deve tornare a parlarsi e a trovare soluzioni per il futuro di questo paese. Ho voglia di far politica per il bene della comunità come vi ho già detto, credendo di poter fornire un supporto di idee per il bene comune. Non è però possibile far politica in un esecutivo che da troppo tempo si trascina in una lunga catena di azioni e situazioni tendenti a posizionamenti personali.
Che messaggio alla vecchia classe dirigente
Vi dirò ancora che, secondo un mio modesto parere, questi saranno sempre i motivi di disagio fissati da un modus operandi poco chiaro e poco soddisfacente! la povertà di proposte politiche è evidente, l’esecutivo è vissuto non più come un luogo di confronto in cui selezionare idee e uomini migliori per il bene comune, ma come luogo in cui la prova muscolare fatta di voti è l’unico dogma a cui far riferimento per vincere a tutti i costi, ma non è così.
Ricordo agli amici e conoscenti che esiste un tempo per ogni cosa! Ad esempio, il mio tempo da coordinatore del movimento è terminato. Concludo augurandomi che tutti i membri possano riflettere sulla direzione, sui toni, e sul cammino da intraprendere. Buon lavoro…