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Veti, alleanze e pupilli: il centrosinistra dopo il divorzio tra appoggi ufficiali e feste

 

Marcianise. Si naviga a vista nel centrosinistra nella corsa all’appuntamento elettorale. Il virus del “tutti potenziali sindaci” che per anni ha infettato il centrodestra locale (e continua a farlo con risultati evidenti) sembra ormai diventato un potenziale pericolo anche per l’altra metà del campo, ammesso che tale divisione abbia ancora un senso.

 

Le sfumature tra moderati all’antica, moderati 2.0 (o 3.0), centristi, progressisti ecc. è sempre più labile e a ciò contribuiscono i mutati scenari sia locali che provinciali. C’è indubbiamente fermento intorno ad Italia Viva: dopo l’adesione dell’ex sindaco Filippo Fecondo e poi di Gennaro Laurenza, si attendono a cascata altri sì. L’ex presidente Antimo Rondello è dato tra i papabili, ma l’asse Fecondo-Laurenza è ormai partito e non solo metaforicamente. La settimana scorsa ci sarebbe stato anche un viaggio romano dai vertici del partito creato da Renzi per caldeggiare la candidatura dell’ingegnere a primo cittadino.

 

Non si conosce la reazione degli ormai ex fans di Renzi rimasti con l’ala velardiana. Al primo cittadino uscente non mancano le truppe per tentare una nuova corsa alla fascia tricolore: tra i più vicini c’è Francesco Tartaglione, eletto in consiglio comunale con Terra di Idee nel 2016, che ad inizio settimana ha tenuto un evento nel club di cui è socio. Dalle parti di via Spallanzani, tra Marcianise e Capodrise, è stato invitato anche l’ex primo cittadino Velardi: un’occasione per celebrare il sodalizio con prodotti tipici (pettole e fagioli erano il piatto cult della serata), ma anche per discutere ed eventualmente porre le basi sulle eventuali liste pronte a supportare Velardi in un secondo tentativo che non pare poi così improbabile.