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Variante killer, l’ipotesi del sorpasso. Tre comunità in lacrime: i padri delle vittime sono colleghi

 

 

Santa Maria Capua Vetere/Capua/San Prisco. Tre comunità in lacrime. C’è San Prisco, distrutta da una tragedia troppo dura perfino da immaginare.

 

C’è Santa Maria Capua Vetere dove ogni giorno si recano i padri di Giuseppe Mingione e Salvatore Fusco. I loro figli erano amici, loro sono colleghi: lavorano entrambi come agenti della polizia penitenziaria  e spesso si incrociano tra il tribunale e il carcere. E c’è infine Capua dove Giuseppe frequentava il liceo Scientifico e dove la notizia della sua morte è giunta in mattinata.

 

Tra le lacrime delle tre comunità va avanti il lavoro delle forze dell’ordine per delineare la dinamica dei fatti. All’origine dell’incidente potrebbe esserci un sorpasso che, unito alla velocità sostenuta, avrebbe provocato un urto così violento.

 

Le auto (una Nissan ed una Golf) dei due ragazzi di 19 e 24 anni, Giuseppe Mingione e Salvatore Fusco, sono uscite distrutte dallo scontro sulla Variante che collega Maddaloni a Santa Maria Capua Vetere. Entrambi sono deceduti quasi sul colpo, tanto che i soccorritori del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Per i vigili del fuoco non è stato facile estrarre i corpi straziati dei due ragazzi dalla lamiere ormai contorte; i due, che viaggiavano da soli, risiedevano nel comune di San Prisco, ora a lutto.

 

Gli investigatori della Polizia di Stato stanno cercando di capire la dinamica del grave incidente. Sulle due salme sarà eseguita autopsia, oltre agli esami tossicologici, di rito in questi casi.