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Ex vicesindaco arrestato, l’accusa: “Mazzetta per sbloccare il pagamento”

 

San Marcellino. L’ex vicesindaco di San Marcellino Michele Conte è uno degli indagati eccellenti nell’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza ieri ad effettuare 10 arresti. Nei confronti di Conte è stata eseguita un’ordinanza agli arresti domiciliari in riferimento alla vicenda dell’appalto per l’illuminazione che coinvolge anche il personaggio chiava dell’inchiesta, Giovan Battista Papello

“Nella vicenda relativa all’appalto stipulato con il Comune di San Marcellino – scrive il gip nell’ordinanza -, Papello anziche’ addivenire ad una soluzione concordata con i legali della controparte si adopera tramite intermediari a corrompere un pubblico ufficiale”. Allo stesso modo si comporta nel secondo caso di corruzione. Per bloccare il pagamento di un assegno, si rivolge tramite un intermediario ad un maresciallo dei carabinieri compiacente che acconsente dietro elargizione di una somma di denaro, a redigere una falsa denuncia di smarrimento dell’assegno”.

 

Nel motivare l’esigenza della misura cautelare in carcere per Papello, il gip scrive: “E’ certo o comunque altamente probabile che si ripresentera’ l’occasione del delitto ed e’ altrettanto certo o comunque altamente probabile che l’indagato se lasciato libero tornera’ a delinquere”. Questo anche grazie alle conoscenze acquisite da Papello con “pubblici ufficiali incaricati di seguire le procedure di appalto presso enti territoriali, di appartenenti alle forze dell’ordine e di imprenditori, disponibili a rivestire incarichi fiduciari presso societa’ a lui riconducibili”.

 

La vicenda nasce quando la società che si occupava della manutenzione dell’impianto di illuminazione non riusciva a rispettare quanto previsto dal contratto. L’imprenditore Papello – secondo l’accusa – avrebbe comunque chiesto il pagamento della fattura di 90mila euro. In quel frangente Conte, con l’aiuto del sanciprianese Di Sarno, avrebbe sbloccato il pagamento ottenendo però 10mila euro. Per la Guardia di Finanza si tratterebbe di una mazzetta, pagata in un’area di servizio. Nell’interrogatorio l’ex vicesindaco dovrà chiarire le accuse mosse dalla Procura capitolina.