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Esorcismi e abusi, la sentenza: mazzata per don Barone. Assolto poliziotto: nessuna pressione

 

 

Maddaloni/Casapesenna. La sentenza è arrivata ed è una mazzata per don Michele Barone. L’ormai ex parroco del Tempio di Casapesenna, da quasi due anni detenuto in seguito all’inchiesta sui presunti abusi sessuali, è stato infatti condannato a 12 anni di reclusione.

 

 

Una pena che, per quanto possa sembrare elevata, dimezza la richiesta del pubblico ministero: nel corso della requisitoria era stata infatti invocata una condanna a 22 anni di reclusione. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato i genitori della vittima (4 anni e mezzo al padre, 4 anni alla madre) e ha mandato assolto invece l’allora dirigente del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino, coinvolto perchè accusato di aver fatto pressioni sulla sorella della piccola affinché ritirasse la denuncia contro don Michele Barone. Una tesi smentita dalla sentenza nonostante la richiesta di 5 anni nei confronti del dirigente di polizia da parte dell’accusa.

 

 

Barone aveva sempre parlato senza mezzi termini di un “complotto ai suoi danni” e aveva puntato il dito contro le vittime che lo hanno accusato. “Erano tutte innamorate di me, io le ho respinte e loro si sono vendicate” ha spiegato, negando di aver avuto rapporti con le ragazze. Il religioso ha evidenziato i dettagli degli esorcismi ai quali sottoponeva le sue adepte possedute, portando in aula anche nuovi video della giovanissima che lo accusò.

 

 

Barone venne fermato dalla Polizia all’Aeroporto di Napoli Capodichino, insieme ai genitori della minorenne, di ritorno da un viaggio a Cracovia nel febbraio 2018. Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, il sacerdote avrebbe ingenerato nelle vittime la convinzione di essere possedute dal demonio, e le avrebbe sottoposto a trattamenti disumani e lesivi della loro dignita’ dopo essersi approfittato della loro fiducia. Nel corso dei quotidiani riti di ‘liberazione e purificazione dell’anima’, le vittime – secondo gli inquirenti – sarebbero state violentemente percosse, ingiuriate, minacciate e costrette a subire atti sessuali e pratiche degradanti.