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Assalto sull’A1, verdetto per la baby gang. NOMI E DETTAGLI

 

 

Marcianise/Portico/Capodrise. Hanno ottenuto il beneficio della sospensione della pena nonostante la condanna i tre giovanissimi arrestati ad aprile dopo l’assalto all’area di servizio di San Nicola la Strada sull’A1.

 

Marcello Lettucci di Capodrise, Marco Di Gennaro di Portico di Caserta e Antonio Rendola di Marcianise, tutti con età compresa tra i 21 e i 19 anni, erano già liberi da maggio (furono messi ai domiciliari dopo quella sera) ma ora hanno la certezza che non dovranno scontare la condanna se non incapperanno in altri guai. I difensori (tra i quali gli avvocati Sgambato e Del Bene) sono riusciti infatti a contenere a due anni la condanna in modo da ottenere il beneficio della sospensione della pena.

 

I tre furono fermati a Recale per tentata rapina aggravata: nel processo è stato contestato l’assalto all’area di servizio “Sarni Oil” ubicata lungo l’autostrada A1, direzione sud, a San Nicola la Strada. Il benzinaio in servizio notturno aveva notato almeno tre individui, travisati da passamontagna di colore grigio, nascosti dietro un cassonetto dei rifiuti e, temendo una rapina, si era rifugiato all’interno del bar, allertando il Centro Operativo Autostradale di Napoli che inviava una pattuglia ed informava contemporaneamente gli uffici territoriali di polizia, fra i quali appunto il Commissariato di P.S. di Marcianise.

 

Le fasi dell’arresto

L’equipaggio della “volante”, sulla scorta delle prime sommarie indicazioni, indirizzava le ricerche nella zona fra i comuni di San Nicola la Strada, Capodrise e Recale, dove sono presenti alcuni passaggi che consentono di raggiungere furtivamente a piedi la suddetta area di servizio. Proprio in tale zona, in via Galvai a Recale, i poliziotti notavano una vettura sospetta con 5 persone a bordo, a cui veniva immediatamente intimato l’alt.

Il controllo degli occupanti induceva i poliziotti ad effettuare una perquisizione all’automezzo che consentiva di rinvenire un passamontagna e due paia di guanti. Inoltre, la visione delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza del distributore, inviate dal personale della Polizia Stradale giunto nel frattempo sul posto, permetteva di rilevare che i tre assalitori calzavano passamontagna della stessa particolare foggia di quello rinvenuto sull’auto dei sospetti, cioè ricavato tagliando le “gambe” di una tuta felpata di colore grigio. Poi, ripercorrendo l’itinerario che l’auto sospetta aveva verosimilmente seguito, i poliziotti operanti, fra i cespugli, rinvenivano 2 coltelli da cucina, una pistola, poi risultata una credibile replica di una semiautomatica Beretta del tipo in uso alle forze di polizia, un secondo passamontagna ed una felpa, dello stesso colore e tipo indossato da uno dei rapinatori ripreso dalle telecamere. I tre giovani, una volta fermati, avevano scagionato autista e passeggero anteriore, affermando che gli avevano dato solo un passaggio.