Skip to main content

Massacrato di botte a 19 anni perchè considerato straniero: “Torna a casa tua”

Di 6 Febbraio 2020Cronaca

 

 

Aversa. La xenofobia è cieca, la violenza pure. Figuratevi se un violento e xenofobo si può accorgere che Hans, a parte nome e tratti somatici inconfondibili, è più italiano del suo aggressore. Per prima cosa perchè l’italiano lo parla in modo fluente, al contrario del malintenzionato che martedì sera lo ha picchiato all’interno della stazione della metropolitana di Aversa Centro, dopo aver proferito una delle poche frasi che la sua mente becera può concepire quando percepisce di avere di fronte un straniero.

 

“Torna a casa tua, vattene” gli ha urlato in dialetto prima di assalirlo. Non sapendo che per Hans, tornare a casa, significava fare appena qualche fermata di metro: ha 19 anni ed è cingalese di origine, come la sua famiglia, ma di fatto napoletano a tutti gli effetti; è nato nel capoluogo, dove frequenta l’istituto tecnico “Fermi-Gadda” e vive a Giugliano.

 

Dettagli che non spostano certo la gravità di quanto accaduto. Con Hans c’era anche un’amica che, come lui era in attesa del treno per tornare a Giugliano quando è sbucato alle spalle il  giovane che l’ha colpito. Nell’aggressione gli ha rotto il setto nasale: Hans è stato immediatamente soccorso e poi accompagnato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta dove è stato operato per la riduzione della frattura.

 

I primi a rendere pubblica la vicenda sono stati gli amici del centro interculturale “Officine Gomitoli” che il 19enne frequenta: “Hans è stato aggredito, è finito in ospedale. Tutto ciò per il colore della sua pelle. Siamo sconvolti, infuriati…non possiamo permettere che questi episodi accadano! Non possiamo tornare a casa la sera con la paura di essere aggrediti per strada. Non è questa la società che vogliamo”.

 

Sull’episodio è intervenuto anche il giovane consigliere comunale di Aversa Mariano Scuotri: “Chi oggi nega l’esistenza di un problema di razzismo evidentemente non vive la realtà quotidiana delle nostre città. È la stessa mentalità che sta determinando l’assurda discriminazione verso i cinesi in queste ore. La politica deve, sia con gesti simbolici sia con iniziative pragmatiche, abbattere questa coltre di ignoranza che si nutre di tutti coloro che vivono ancorati ad un passato fatto di discriminazione e di fascismo. Aversa non è questo.”