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Associazionismo in lutto, addio Maria. Il ricordo commosso

 

 

Marcianise. Lacrime a Marcianise nel mondo dell’associazionismo per la morte di Maria Alfieri.

 

Il ricorso dell’ex sindaco Velardi in un lungo post: “Saluto con vivissimo cordoglio Maria Alfieri che se ne è andata in queste ore, anche lei vittima di quel maledetto male – il cancro – che flagella le nostre terre. Non è l’unica, non è la prima e non sarà purtroppo neanche l’ultima. Ma la storia di Maria mi colpisce molto e mi provoca un dolore lancinante. Non era mia parente, non era mia amica: certo, la conoscevo per averla incontrata più volta in occasione delle iniziative di cui era protagonista a Marcianise insieme con l’associazione Volontà Donna. Ma ero rimasto colpito allora dalla straordinaria voglia di combattere e di testimoniare la sua lotta; e resto colpito adesso, frastornato, per aver lei perso quella battaglia.

 

Ho molta difficoltà a scriverne oggi. Mi restano nella mente le immagini del sorriso di Maria e quella sconfinata voglia – che si leggeva nei suoi occhi – di voler sconfiggere il cancro e di non voler essere sola in quella battaglia; l’unione con le altre donne che avevano vissuto questa terribile esperienza; la decisione di mettere su un’associazione e di farsi promotrice di iniziative, tra speranze e delusioni. La disperata voglia di non perdere la battaglia e di sensibilizzare gli altri, coinvolgerli in un’azione che fosse di sollecitazione e di ancoraggio al reale. Le donne hanno una marcia in più e la battaglia di Maria, e di quelle come Maria, è stata per me di grande conforto quando da sindaco ho avviato una feroce azione di contrasto ad ogni forma di inquinamento della mia martoriata città. Mi sono sentito meno solo, come era meno sola lei quando si trovava al fianco le amiche di Volontà Donna.

 

La sconfitta di Maria è ora la sconfitta di tutti noi e, anche per questo, ci fa molto paura: segna la nostra limitatezza, ci mette per l’ennesima volta con le spalle al muro e ci inchioda alle nostre responsabilità. Che sono enormi, direi inescusabili, e destinate a riversarsi sulla nostra e sulle prossime generazioni. Che cosa abbiamo fatto? Come è possibile che siamo arrivati a questo? Come è possibile che non abbiamo fermato questo genocidio? E, perché, ancora adesso, possiamo pensare che il tema dell’ambiente possa essere oggetto nei nostri territori di discussioni inutili, di false campagne politiche, di fanciullesche prese di posizione, di strumentalizzazioni da parte di quelli che hanno prima consentito che ci avvelenassero e adesso ci stanno spiegando che hanno a cuore l’ambiente?

 

E’ una giornata molto triste per me e posso solo lontanamente immaginare come lo è per i familiari di Maria, ai quali vanno le mie condoglianze e un affettuoso abbraccio. Questa morte è come se mi mettesse spalle al muro. Come se mi dicesse: attenzione, la tua è stata una battaglia inutile, da qui bisogna solo scappare. Vorrei che non fosse così, vorrei che Maria mi illuminasse e ci illuminasse lì, dalle sue praterie dove ora ha trovato finalmente pace. Ma oggi – nel giorno del lutto – vede solo il buio, mentre mi sale dentro la rabbia per quello che vorrei che fosse stato e non è stato.”