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“Risolviamola legalmente o lo chiamo”: intercettazioni incastrano cognato dell’ex ras

 

Aversa/Parete. E’ stato tirato in ballo in diverse intercettazioni Enrico Verso, il 57enne cognato dell’ormai ex ras Raffaele Bidognetti, coinvolto nell’indagine su vigilanza privata e clan che ha portato nei giorni scorsi a 3 arresti. Sono state proprio le intercettazioni, sia ambientali che telefoniche a fornire agli inquirenti un quadro esaustivo sulle ingerenze della camorra nel settore.

 

Tra coloro ai quali è “scappato” il riferimento a Verso in un dialogo intercettato ci sarebbe anche uno dei quattro indagati colpiti da misura cautelare, amministratore di una società del settore sicurezza che avrebbe chiesto all’interlocutore di risolvere legalmente la controversia o sarebbe stato costretto a chiamare proprio il 57enne dell’agro aversano.

 

Dalle intercettazioni sono emersi anche i contatti delle società coinvolte che operavano anche in alcune sezioni di Cinecittà. I quattro destinatari del provvedimento sono indagati a vario titolo per i reati di “traffico di influenze illecite”, “trasferimento fraudolento di valori”, “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”, con l’aggravante del metodo mafioso. Insieme a loro ci sono anche due funzionari pubblici, indagati a piede libero.

L’indagine, supportata da attività istruttorie ed intercettazioni telefoniche, ha permesso di individuare e documentare le condotte di un gruppo che, eludendo le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale, ha conferito di fatto un ruolo di socio occulto a un soggetto legato alla fazione Bidognetti del “Clan dei Casalesi”, che così si è infiltrato nel settore della vigilanza privata armata nell’area campana, ottenendone il pieno controllo. Gli indagati, secondo la Procura hanno dapprima cercato di ottenere dalla Prefettura di Napoli – attraverso modalità illecite ma senza tuttavia riuscirci – i titoli autorizzativi per l’esercizio della vigilanza armata per la società “Roma Security” e successivamente, hanno cercato di eludere i controlli, attraverso un fittizio e formale contratto di fitto di ramo d’azienda della “I Pretoriani S.r.l.” in favore della “Roma Security S.r.l.”, occultando il ruolo di socio di fatto.