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Coronavirus, Protezione Civile requisirà hotel per alloggiare cinesi. Verifiche su 12

 

Nazionale. Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus potrà requisire hotel o strutture ricettive in caso ci fosse la necessità di alloggiare cittadini di nazionalità cinese attualmente in Italia. È una delle ipotesi del piano che verrà messo a punto nelle prossime ore per prevenire ogni possibile rischio. L’ordinanza di Protezione Civile sarà pronta forse già oggi e conterrà anche l’indicazione di un soggetto attuatore che si dovrà occupare del rimpatrio dei cittadini cinesi presenti in Italia.

 

Le condizioni della coppia infetta

Sono in “condizioni discrete” i due cinesi, marito e moglie, ricoverati allo Spallanzani dopo aver contratto il coronavirus. La prima, affollata conferenza stampa nell’ospedale romano centro di riferimento in Italia per l’emergenza restituisce un quadro rassicurante sui primi due casi di infezione registrati nel nostro Paese. “La moglie – si legge nel bollettino medico – di 65 anni, attualmente e’ in condizioni cliniche discrete, e presenta un iniziale interessamento intersiziale polmonare, febbricola e congiuntivite bilaterale”. Mentre il marito, “di 66 anni, attualmente e’ anche lui in condizioni cliniche discrete, pur presentando un interessamento polmonare piu’ pronunciato, con febbre, tosse e astenia”.

 

I medici rassicurano anche rispetto alla psicosi “da tour”: i due erano in un torpedone di turisti cinesi, e hanno toccato nel loro viaggio diverse citta’ d’Italia, per giungere a Roma da Parma, pero’, da soli in un’auto a noleggio. “I cittadini devono stare tranquilli perche’ il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha sottolineato Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico dello Spallanzani.

 

Dodici sotto osservazione

Nell’ospedale, intanto, in molti sono sotto osservazione: in 12, di ritorno dalla Cina, sono stati ricoverati per eseguire il test, in quanto presentano moderati sintomi. Altri 20, totalmente asintomatici, sono comunque in ospedale perche’ sono stati a contatto con i due turisti cinesi (si tratta in sostanza dell’intera comitiva, oltre all’autista che li ha portati da Parma a Roma). Per altri 9 invece la paura e’ gia’ finita: dopo il test, negativo, sono stati dimessi. Ma la paura e’ piu’ contagiosa del virus, almeno in questa fase: un altra persona con sintomi sospetti e’ stata prelevata dal 118 al centro di Roma e portata d’urgenza allo Spallanzani, cosi’ come un possibile caso e’ stato riscontrato a Frosinone, mentre impazzano le segnalazioni di falsi allarmi in tutta Italia. Un bar a Fontana di Trevi e’ arrivato ad affiggere un cartello di divieto di ingresso ad avventori cinesi, poi rimosso. Dalle istituzioni, ma anche dai medici, arrivano comunque messaggi tranquillizzanti: “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’OMS abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come gia’ avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al piu’ alto livello di cautela sul piano internazionale”, ha scandito il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha anche invitato a evitare “fake news e inutili allarmismi”, lanciando anche un appello all’unita’ del Paese “contro le speculazioni”, chiaro riferimento alle polemiche politiche di questi giorni. Per affrontare in modo coordinato l’epidemia e’ stato nominato commissario all’emergenza coronavirus il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, la comunita’ cinese di Roma si dice preoccupata per un contagio ben piu’ insidioso: “Forme di discriminazione nei nostri confronti ci sono, e sono sempre meno isolate, ma almeno in minima parte le capisco. Sempre di piu’ con il trascorrere dei giorni, perche’ non sono solo gli italiani ad avere paura. Ne hanno, e tanta, anche i cinesi”.

 

Le vittime sono 259

Nel mondo il numero di contagi accertati da coronavirus si avvicina a 12mila, con 259 morti tutti in Cina. Lo segnala l’ultimo bilancio fornito dalle autorità e i media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali, messe in ordine dal South China Morning Post. Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime, divise per paesi e aree geografiche: Cina “continentale”: 11.791 contagi (259 morti) Hong Kong: 13 contagi Macao: 7 contagi Taiwan: 10 contagi Resto dell’Asia: 80 contagi Europa: 19 contagi America settentrionale: 10 contagi America meridionale: nessun contagio Australasia: 9 contagi Resto del mondo: 4 contagi TOTALE: 11.943