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Strage in discoteca, svolta per banda dello spray: vogliono sconto di pena. C’è pure figlio del boss

 

San Cipriano d’Aversa. Rito abbreviato per i sei componenti della cosiddetta banda dello spray, accusati di avere provocato con spruzzi di sostanza urticante la calca mortale in cui morirono cinque minorenni e una mamma nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 all’uscita della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Il rito alternativo, che permette uno sconto di pena, è stato chiesto da Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah, gli imputati di età compresa tra i 19 e i 20 anni, della Bassa Modenese.

 

 

Dopo lo spruzzo di spray al peperoncino ci fu il fuggi fuggi generale dal locale, dove centinaia di ragazzini aspettavano l’arrivo del trapper Sfera Ebbasta. I sei della banda hanno avanzato al gip Carlo Cimini le richieste del rito alternativo, attraverso i propri legali, la settimana scorsa. Tra loro c’è almeno una richiesta di procedere con il giudizio abbreviato condizionato da una perizia tecnica sullo stato dei luoghi della discoteca la notte della tragedia. A chiederlo per il suo assistito, Badr Amouiy, l’avv. Alessandro Cristofori del foro di Bologna che ha citato anche due ingegneri a cui affidare l’incarico della consulenza. Il gip non si è ancora espresso e non ha fissato nemmeno la data dell’udienza. Ad un anno dai fatti era arrivata, l’8 dicembre scorso, la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura per tutti e sei, con la fissazione dell’udienza al 13 marzo davanti alla Corte di Assise, per procedere con il rito ordinario. Le accuse, stando al fascicolo dei pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli, sono omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali anche gravi e singoli episodi di rapine e furti con strappo, commessi un pò in tutta Italia.

 

 

Per le morti in discoteca la Procura ha chiesto e ottenuto, lo scorso ottobre, la proroga per le indagini su un altro filone riferito alle gravi carenze strutturali della discoteca, alle responsabilità colpose di soci, proprietari e commissione comunale che ha rilasciato i permessi dove figurano ancora 17 indagati tra i quali anche il sindaco di Corinaldo. La proroga scade ad aprile. Intanto un progetto della Croce Rossa fornirà ascolto psicologico degli studenti coinvolti nella tragedia della discoteca. «I safe – Cri per le Emergenze» il nome dell’iniziativa, al via a febbraio, che si occuperà anche di attività di protezione civile per formare una cittadinanza attiva e consapevole, supporto in caso di emergenze naturali e disastri causati dall’uomo.

 

 

Ugo Di Puorto è il figlio del ras Sigismondo detto “Sergio” e da tempo vive nel Modenese, proprio dove venne catturato il padre dopo un periodo di latitanza. L’altro “casertano” del gruppo è il cugino Raffaele Mormone.