San Cipriano d’Aversa/Aversa. A quasi sette anni da quella terribile notte il pubblico ministero ha completato la sua richiesta di condanna per Agostino Veneziano, il giovane accusato dell’omicidio di Emanuele Di Caterino, lo studente di San Cipriano ammazzato con una coltellata al petto ad appena 14 anni.
Il sostituto procuratore ha invocato 10 anni di reclusione per omicidio volontario nei confronti del giovane di San Marcellino, all’epoca 16enne e libero. La sentenza potrebbe arrivare tra due settimane. Il processo è ricominciato al tribunale dei Minorenni di Napoli, nonostante l’imputato abbia ormai compiuto 23 anni.
I fatti contestati sono avvenuti però poco prima di aver compiuto la maggiore età. Ieri la difesa ha ottenuto l’imputazione di omicidio volontario. Agostino Veneziano è sotto processo con rito abbreviato e con un collegio composto da giudici a latere, dettaglio che fece annullare la prima condanna nei suoi confronti.
La Corte di Appello accolse l’eccezione presentata dai legali secondo cui la sentenza di primo grado non poteva essere presa da un solo giudice ma da un collegio giudicante. L’imputato venne condannato con rito abbreviato dal giudice Marina Ferrara a 15 anni di reclusione (1 in meno di quanto richiesto dal pm Di Addea).
Veneziano tornò dunque in libertà quattro anni dopo quella maledetta notte. La sera del 7 aprile 2013 davanti all’ufficio postale di via de Chirico, ad Aversa il giovane colpì con una coltellata al cuore Di Caterino dopo essere stato aggredito da quest’ ultimo e da quattro suoi amici.