Casal di Principe. Quando si è visto di fronte gli agenti che gli hanno notificato il provvedimento giudiziario che dovrebbe tenerlo recluso per quasi due anni, Sergio Orsi, il “re dei rifiuti” non ha retto alla pressione. Un lieve malore ha infatti colpito il 62enne di Casal di Principe quando un poliziotto in abiti civili gli ha mostrato l’ordinanza emessa dall’ufficio esecuzioni penali della Corte di Appello di Napoli. Erano da poco scoccate le 9 del mattino e quel blitz metteva di fatto fine al suo periodo da uomo libero.
Stando al provvedimento l’imprenditore dovrà espiare la condanna a un anno, undici mesi e ventotto giorni di reclusione. L’ordinanza è arrivata a seguito di un ricalcolo della pena per una serie di reati che vanno dalla turbata libertà degli incanti all’illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravati dalle leggi antimafia fino alla corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Orsi è stato intercettato questa mattina nella sua abitazione di via Catullo a Casal di Principe dagli uomini della squadra mobile di Caserta.
L’imprenditore non ha opposto resistenza ma nelle fasi dell’arresto ha accusato un malore, probabilmente dovuto anche ad i suoi problemi di salute pregressi. Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza che l’ha accompagnato, dopo le formalità di rito, presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, la destinazione indicata nel provvedimento di esecuzione della pena.
Sergio Orsi, già coinvolto in inchieste su appalti e ciclo dei rifiuti in provincia di Caserta, è il fratello di Michele Orsi, l’imprenditore assassinato il 1° giugno 2008 a Casal di Principe da un commando che faceva capo al boss dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola.