Marcianise. L’intreccio tra Salvatore Letizia e l’Albania parte da lontano ed ha un luogo di nascita alquanto singolare. Torino, anno di grazia 2002.
Letizia va trovare il fratello Primo che si è rifugiato lì per scappare dalla furia dei Belforte dopo la lite con Claudio Buttone. E’ all’ombra della Mole che Salvatore prende i contatti con gli albanesi, cominciando un legame che lo porterà anni dopo ad essere coinvolto in un omicidio sul suolo albanese per il quale è ancora recluso.
E’ il congiunto Primo Letizia, da circa un mese pentito, a svelare la genesi di quel legame: “Mio fratello Salvatore spesso veniva da me a Torino e strinse un’alleanza dei cittadini albanesi dediti ad attività estorsive e sfruttamento della prostituzione con i quali fu arrestato in un’area di servizio nei pressi di Fano.”
Sono anni difficili per i Piccolo che devono limitarsi alle estorsioni e chiedere spesso aiuto ai napoletani per rimpolpare le proprie fila: “Quando tornai a Marcianise nel 2003 ritornai ad affiancare mio cugino Andrea nelle attività delittuose, diventai il suo più stretto collaboratore ed iniziai ad accompagnarlo ad incontri con altre persone del gruppo nonchè ripresi la mia attività soprattutto di natura estorsiva ai danni di imprenditori.
Il clan Belforte era molto più potente e numeroso e noi riuscivamo solo a controllare alcune attività estorsive che consentivano ad Andrea ed ai nostri più stretti familiari di avere il sostentamento economico. All’epoca io provvedevo anche a garantire il sostentamento della famiglia di Pasquale Piccolo Rockfeller che era detenuto.”