AGGIORNAMENTO. Sulla vicenda delle sorelle Di Benedetto e della casa degli orrori interviene il sindaco Davide Guida:
Il comune di Arienzo ha attivato i servizi sociali per la situazione delle sorelle Di Benedetto già da prima dell’estate. Abbiamo diverse relazioni dell’assistente sociale, che con grande difficoltà, è entrata nella casa insieme ai VV.UU., in primis il comandante Carella, che è anche responsabile delle Politiche Sociali. Le relazioni dell’assistente sociale sono state, ripetutamente, inviate agli enti preposti (ambito ed Asl) per i necessari provvedimenti. Infine, sono state inviate anche alla Procura della Repubblica che ci ha convocati per un’udienza il 16 gennaio.
IL PRIMO LANCIO
Arienzo. Il caso delle due sorelle Di Benedetto (quelle rimaste), merita ancora grande attenzione per i risvolti incredibili di questa vicenda che si sta svolgendo nel salotto di Arienzo, piazza Valletta, il foro del paese guidato dal sindaco Davide Guida.
Oggi pomeriggio 5 volontarie, tra cui tre della frazione Costa sono entrate nella casa degli orrori, bardate di tute a tre strati e di mascherine, sembravano l’equipaggio dell’Apollo 11.
La casa, liberata dalla presenza dei cani il giorno stesso del decesso per stenti della più giovane delle sorelle, era in condizioni pietose per non dire tragiche. Hanno ripulito tutto, ma resta il problema dei materassi, quelli servono per dormire ma sono impregnati di piscio di cane.
Nelle pentole c’era la pipì di cane, così come sui materassi e sui letti, a terra ancora le feci, cumuli di panni ovunque che trasudavano sempre di pipì. Senza acqua e senza corrente.
Un lager di Auschwitz anni ’40 al confronto era un quattro stelle. La signora Maria, nei suoi momenti di lucidità ha anche ringraziato le compaesane per le attenzioni, ma poi c’è il rischio che stanotte se la ritroveranno a dormire fuori al balcone. Nelle ultime ore un parrucchiere l’ha rimessa a nuovo, l’ha portata a casa sua, le ha fatto fare una doccia, un bel taglio di capelli e una spremuta di arancia.
La cosa che ci sorprende è che queste donne hanno tutte la pensione che non ritirano da almeno tre mesi, compresa la sorella deceduta. Allora caro Davide Guida facciamo un appello ai servizi sociali del Comune, che si faccia qualcosa che si regolamenti un’assistenza per queste anziane.
Ci sono dei soldi fermi e due pensioni disponibili, e in paese ci sono tanti disoccupati, tanti bravi ragazzi.
Non ci vuole molto, basta solo trovare la formula giusta e affidare un tutor a queste persone che non riescono sempre ad essere autosufficienti ma hanno tutte le carte in regola per vivere dignitosamente senza pesare su nessuno.
Oppure mandiamole in una casa albergo per anziani, visto che se lo possono permettere…