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Si accascia all’arrivo in ospedale, gli ultimi minuti di Antonio. Due comunità distrutte

Cesa. Due comunità unite dal dolore. Cesa, cittadina dove si era trasferito, attende che venga effettuata l’autopsia per poter abbracciare il povero Antonio Landolfo, il 40enne morto nella giornata di sabato all’ospedale Moscati di Aversa dove era giunto per un dolore al petto.

Anche Grumo Nevano, la sua città di origine, piange per lui e aspetta il via libera dalla magistratura per l’ultimo abbraccio. In attesa dei funerali, proseguono le indagini sulla morte del povero Antonio: secondo quanto emerso dalla prima ricostruzione il 40enne era giunto all’ospedale di Aversa alla guida della propria vettura e cosciente. Subito dopo essere giunto al pronto soccorso si è però accasciato: per lui nonostante l’intervento dei sanitari non c’è stato nulla da fare.

Si era recato all’ospedale dopo aver avvertito delle fitte al petto: sintomi che farebbero pensare all’arresto cardiaco, ma soltanto l’autopsia disposta dal pubblico ministero della Procura di Napoli Nord chiarirà le cause del decesso. La sua cartella clinica è già nelle mani dei magistrati, come da prassi in questi casi.