Maddaloni/Casapesenna. Una mazzata si è abbattuta in questi minuti su don Michele Barone, l’ormai ex parroco del Tempio di Casapesenna, da quasi due anni detenuto in seguito all’inchiesta sui presunti abusi sessuali. Un’indagine che ha travolto la sua reputazione e che questa mattina è arrivata al momento della verittà.
Il pubblico ministero ha formulato al termine della requisitoria le sue richieste di condanna: pesantissima quella per don Barone per il quale sono stati invocati ben 22 anni di reclusione. Richieste pesanti anche per i genitori della bimba vittima di abusi che rischiano rispettivamente 8 anni e 3 mesi (il padre) e 7 anni la madre. Chiesti 5 anni per l’allora dirigente del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino, accusato di aver fatto pressioni sulla sorella della piccola affinché ritirasse la denuncia contro don Michele Barone.
A gennaio parola alla difesa per le arringhe, poi la sentenza. Barone aveva sempre parlato senza mezzi termini di un “complotto ai suoi danni” e aveva puntato il dito contro le vittime che lo hanno accusato. “Erano tutte innamorate di me, io le ho respinte e loro si sono vendicate” ha spiegato, negando di aver avuto rapporti con le ragazze. Il religioso ha evidenziato i dettagli degli esorcismi ai quali sottoponeva le sue adepte possedute, portando in aula anche nuovi video della giovanissima che lo accusò.
Barone venne fermato dalla Polizia all’Aeroporto di Napoli Capodichino, insieme ai genitori della minorenne, di ritorno da un viaggio a Cracovia nel febbraio 2018. Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, il sacerdote avrebbe ingenerato nelle vittime la convinzione di essere possedute dal demonio, e le avrebbe sottoposto a trattamenti disumani e lesivi della loro dignita’ dopo essersi approfittato della loro fiducia. Nel corso dei quotidiani riti di ‘liberazione e purificazione dell’anima’, le vittime – secondo gli inquirenti – sarebbero state violentemente percosse, ingiuriate, minacciate e costrette a subire atti sessuali e pratiche degradanti.