Aversa. Svolta nelle indagini sul presunto voto di scambio consumatosi durante le ultime elezioni Amministrative di Aversa. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha chiuso le indagini e stanno per essere notificati gli avvisi di conclusione delle indagini alle quattro persone coinvolte.
Tra di essere figurano anche il consigliere regionale Pd Stefano Graziano e un consigliere comunale in carica. L’indagine è scattata dopo la denuncia di un operatore socio assistenziale (anche lui indagato) che avrebbe ricevuto la promessa, mai concretizzatasi in realtà, di un aiuto a un concorso in cambio di voti per un candidato al consiglio comunale.
L’inchiesta era già nell’aria da tempo, e lo stesso Matteo Salvini, all’epoca responsabile del Viminale, annunciò verifiche sulla competizione elettorale aversana.
I nomi
Il consigliere regionale del Pd campano Stefano Graziano e’ indagato per voto di scambio. L’indagine e’ stata diretta dalla Procura di Napoli Nord dopo la denuncia di una persona a cui sarebbe stato promesso che se avesse portato voti ad un uomo vicino a Graziano durante la campagna elettorale per le comunali di Aversa avrebbe vinto il concorsone indetto dalla Regione Campania per operatore socio sanitario. Insieme a Graziano sono indagati Pasquale Fiorenzano, l’uomo per il quale Graziano si sarebbe speso, il collaboratore di Graziano, Nicola Tirozzi e Luigi Comparone, l’uomo al quale sarebbe stato promesso il posto di lavoro. Graziano e’ commissario regionale del Pd in Calabria.
Graziano si difende
La vicenda sulla quale si stanno concentrando gli investigatori riguarda l’ultimo rinnovo del Consiglio comunale di Aversa e la promessa di un posto di lavoro come operatore socio sanitario in cambio di un pacchetto di voti per Fiorenzano, che sarebbe stata fatta a Comparone. Una promessa non mantenuta che avrebbe indotto l’uomo – riferisce il giornale – a denunciare il consigliere regionale, il suo collaboratore e anche il consigliere comunale, finendo, a sua volta, nel registro degli indagati. “Sono tranquillo – spiega Graziano – perché assolutamente estraneo alla vicenda che mi vede indagato per non aver segnalato/raccomandato la persona, che proprio per la mancata segnalazione prima mi ha denunciato, e poi ha tentato di diffamarmi. I fatti si riferiscono, tra l’altro non alla mia campagna elettorale ma a quella di un altro. Sono ancora una volta fiducioso nella magistratura e perseguirò con il massimo rigore qualsiasi tentativo di attribuirmi comportamenti illeciti”.