Capua. Quasi metà degli imputati scagionata e condanne ridotte rispetto alla richiesta della Dda di appena due settimane fa. Sentenza mite rispetto alle premesse quella per l’inchiesta relativa alacket delle bibite sui campi di calcetto e contrabbando che coinvolse la famiglia Della Valle.
Il verdetto di primo grado ha condannato 4 imputati e assolto altri 3. Sono stati inflitti 5 anni e 8 mesi ad Antonio Della Valle, 2 anni e 2 mesi al giovane Giuseppe Della Valle, 2 anni a Domenico Quintavalle e 1 anno e 2 mesi a Caterina Della Valle. Assoluzione per Ciro Argentino, Alessandra Amato e Concetta Federico. Nel collegio difensivo gli avvocati Mauro Iodice e Nello Sgambato.
Una sentenza mite rispetto alle richieste di due settimane fa quando nel corso della requisitoria vennero invocati 8 anni per Antonio Della Valle e 6 anni per Giuseppe Della Valle, accusati dell’imposizione delle bevande. Invocati 4 anni per Ciro Argentino, 4 anni per Caterina Della Valle, 3 anni per Alessandra Amato, 3 anni e 4 mesi per Concetta Federico, 4 anni per Domenico Quintavalle.
Per la Dda di Napoli che ha coordinato le indagini, Della Valle avrebbe tentato di imporre al titolare di un campo di calcetto di San Tammaro la fornitura di bevande presso una sua azienda, ma l’imprenditore ha denunciato ai carabinieri il tentativo di estorsione. Oltre al classico pizzo, Della Valle – hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere – avrebbe organizzato anche un ingente traffico di sigarette di contrabbando, facendosi aiutare dai propri familiari; ogni stecca veniva pagata da Della Valle dai 21 ai 28 euro. Durante le indagini i carabinieri sequestrarono oltre un quintale di sigarette prive del marchio del monopolio di Stato.