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Pressioni sul medico per il clan, svolta per la cognata di Belforte: lascia la cella

Marcianise. Era finita nei guai per aver fatto pressioni sui medici affinchè firmassero certificati compiacenti per la moglie del boss. Il tribunale di sorveglianza ha disposto la scarcerazione per Carmela Allegretta, cognata di Camillo Belforte, primogenito del boss ergastolano Domenico.

La donna era stata arrestata a maggio per scontare un definitivo: dopo sei mesi di detenzione il magistrato, accogliendo l’istanza dell’avvocato Musone, ha concesso alla Allegretta il regime di semilibertà, sostituendo il carcere agli arresti domiciliari. Sconterà il resto della pena (circa 4 anni residui) in casa.

Era stata condannata, proprio insieme al cognato, per aver imposto a un medico dell’Asl di Marcianise il rilascio di cinque certificati (firmati dal gennaio al maggio 2005) e che attestavano false visite effettuate a Maria Buttone, moglie del capoclan Domenico, per patologie psichiatriche.

Nei guai era finito anche un medico recalese, Di Maio, che – secondo la Dda – si presentò nell’ufficio del collega accompagnato dalla stessa Carmela Allegretta, cognata di Camillo Belforte. Proprio il figlio del boss Mimì Mazzacane – secondo le indagini – aveva incaricato la sorella della moglie di ottenere i certificati medici per la madre, Maria Buttone, all’epoca dei fatti detenuta.