Santa Maria a Vico. Piccole tangenti a uno psichiatra per rilasciare certificati medici ‘facilì, tra cui anche quello per il rinnovo o il rilascio del porto d’armi oppure finte patologie di detenuti per facilitare la loro scarcerazione. È quanto emerso dall’operazione condotta dai carabinieri del Nas di Latina, che ha portato a 11 arresti e 70 indagati. Il sistema ruotava intorno alla figura di un dirigente medico psichiatra in servizio presso il Centro di salute mentale della Asl, sede di Fondi. Il professionista riceveva illegalmente cento euro per rilasciare un documento sul riconoscimento dell’invalidità (parziale o totale) e 40 euro per un certificato finalizzato al rinnovo o al rilascio del porto d’armi. E in alcuni casi il medico aveva anche certificato false patologie o finti aggravamenti di malattie che potevano agevolare la scarcerazione di detenuti o il loro allontanamento dagli arresti domiciliari giustificato da visite mediche.
Dall’indagine dei Nas di Latina sui falsi certificati, coordinata dal sostituto procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto Giuseppe Milano, è emerso che al medico psichiatra si rivolgevano una serie di intermediari – tutti finiti agli arresti – in rappresentanza di diverse categorie.
Tra le undici persone raggiunte da misure cautelari figurano infatti un avvocato del foro di Latina e alcuni responsabili che operavano in patronati della provincia, nonché un soggetto già detenuto che aveva beneficiato di falsi certificati per uscire dal carcere. Le false certificazioni avvenivano nella maggior parte dei casi senza neanche la conoscenza diretta del paziente, ma per interposta persona. Le ipotesi di reato a vario titolo contestate agli indagati sono: corruzione, falso ideologico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato, false attestazioni o certificazioni e interruzione di pubblico servizio in quanto l’indagine ha consentito di rilevare casi di assenteismo da parte del medico che, in più occasioni, abbandonava il posto di lavoro per incombenze di natura personale.
Come riferito dal sito H24 in carcere sono finiti Antonio Quadrino, psichiatra, poi Silvano Centra, Massimiliano Del Vecchio, l’avvocato Stefania Di Biagio, Antonio Di Fulvio, Bruno Lauretti, Mary Lombardozzi, Fausta Mancini, Tania Pannone. Ai domiciliari sono finiti, invece, Aldo Filippi e Tommaso Rotunno. Tra i 76 indagati ci sono pure due casertani: si tratta di Salvatore B., 60enne originario di Santa Maria a Vico, e Salvatore P., 60enne nativo di Sessa Aurunca.