Santa Maria Capua Vetere. Nessun pusher autonomo, rifornimenti tagliati, canali e rapporti “privilegiati” con Casal di Principe. Il ritorno dei Bellagiò al comando dello spaccio a Santa Maria Capua Vetere tocca da vicino anche la roccaforte dei Casalesi.
Non sono solo i rapporti storici tra i Del Gaudio e gli esponenti della criminalità casalese a rinvigorire questo legame, ma sopratutto il fatto che, da quando Ferdinando Del Gaudio è tornato al comando delle operazioni tutto la droga smerciata all’ombra dell’Anfiteatro arriva proprio da lì.
“Tutti gli spacciatori lavorano per conto di Del Gaudio da cui devono, pena ritorsioni, acquistare la sostanza stupefacente. So he Ferdinando Del Gaudio acquista la sostanza stupefacente (hashish, cocaina e crack) da persone di Casal di Principe” si apprende dalle oltre mille pagine dell’ordinanza notificata l’altro giorno dai carabinieri nei confronti di 22 persone.
“Sonia sta gestendo insieme al fratello al vendita della droga a Santa Maria Capua Vetere. Un ruolo importante è rivestito anche dall’attuale fidanzato” ha dichiarato Giovanbattista Di Monaco nel novembre 2016.
“In passato per esigenze personali, ho spacciato droga del tipo hashish a Santa Maria Capua Vetere. Mi rifornivo a Caivano e svolgevo tale attività in piena autonomia, nel senso che ero libero di acquistare il quantitativo che volevo, provvedere poi a venderlo ed una volta venduto provvedere al pagamento del fornitore tenendo per me il guadagno rispetto alla somma ricavata dalla vendita. Dapprima mi sono rifornito a Caivano, poi nella frazione Sant’Andrea a Santa Maria Capua Vetere”.
Tutto cambia però quando salgono in cattedra i Del Gaudio. “Ha anche collegamenti con persone di Casal di Principe e ciò accresce il timore che questa famiglia esercita nel Comune sammaritano. La mia attività di “libero spacciatore” si è dovuta praticamente interrompere quando De Luca mi ha riferito che non era più possibile spacciare in autonomia e se volevo dovevo per forza operare alle dipendenze di Del Gaudio”.